L'acutezza della vista e la percezione della forma nelle api


Dopo aver visto la struttura dell'occhio dell'ape possiamo dedurre che la struttura della retina può abbracciare maggiori particolarità del campo visivo e quindi la vista essere più acuta, quanto maggiore è il numero dei coni che questo campo ha a sua disposizione. In altre parole una figura a mosaico riproduce fedelmente un oggetto in tutte le sue particolarità, quanto più numerosi sono i pezzetti di mosaico disponibili per la riproduzione. L'occhio (a) non può distinguere separatamente i tre punti, perché essi sono in un unico cono visivo, il quale porta ad un unico bastoncello retinico. Invece l'occhio (b) può distinguerli in quanto sono percepiti da coni visivi diversi.

Si vede che quanto più piccoli sono gli angoli che comprendono ogni singolo cono visivo, tanto maggiore è la possibilità di analisi.

Nell'occhio dell'ape questi angoli misurano un grado, quindi due punti che formino tra loro un angolo piccolissimo non possono essere distinti.

Un occhio umano può distinguere due punti che si trovino ad una distanza di 1/60 di grado.

 

Per l'acutezza visiva le api vengono fatte camminare per un certo tempo su un piatto di vetro posto sopra un foglio di carta bianca con strisce parallele nere, dopo di che si sposta rapidamente la carta da un lato e si constata allora che le api rispondono a tale spostamento con un subitaneo cambiamento nella direzione del loro movimento. Naturalmente ciò è possibile fintanto che esse sono in grado di riconoscere le strisce bianche e nere. Usando strisce di larghezza diversa si può misurare l'acutezza di vista delle api.

In relazione alla percezione della forma, gli esperimenti effettuati, hanno consentito di accertare che le api distinguono con sicurezza i due tipi di fiori riprodotti.

Mentre noi distinguiamo molto bene le diverse figure, quali il triangolo, il quadrato, il cerchio e la rette, le api non fanno tali distinzioni (prima fila)

Inoltre esse confondono tra loro anche le figure disposte nella seconda fila.

Mentre distinguono ogni figura della fila superiore dalla rispettiva della fila inferiore. Si può quindi concludere che il numero dei lati, che costituiscono il contorno della figura, è un carattere di grande importanza per le api e, al contrario, di scarso interesse per noi.

Figure molto segmentate, il cui contorno è formato da parecchi lati, sono, per le api simili od uguali tra loro, altrettanto accade per le figure che all'opposto sono molto semplici.

 

La percezione dei colori

Un'altra domanda che ci si è posta è quella relativa alla percezione dei colori da parte delle api. Per rispondere a questo quesito sono stati fatti vari esperimenti.

- Per il primo sono stati utilizzati tre fogli di carta: due blu e uno rosso. Dopo aver messo un paio di gocce di miele sulla carta blu allontaniamo il recipiente contenente il miele; le api individuato il miele cominciano a suggerlo e compiono vari voli. Si pone a destra e a sinistra della sorgente nutritizia il foglio di carta rossa e quello blu non ancora usati e sui quali non poniamo alcuna goccia di miele. Fatto ciò allontaniamo il primo foglio di carta blu contenente il miele. Le api non si interessano minimamente del foglio di carta rossa, accorrono verso quello blu e vi si fermano nonostante che su di esso non vi sia alcun alimento. Le api non sono attirate dall'odore del miele, ma sembrerebbe che si siano ricordate che l'alimento si trovava su carta di colore blu.

Questo non ci permette ancora di concludere che le api percepiscono i colori.

Infatti vi sono uomini i quali vedono i colori in modo diverso da quello percepito da un occhio normale (daltonici) e inoltre vi possono essere, casi assai rari, uomini che non percepiscono affatto i colori e quindi le varie gradazioni di colore sono le varie gradazioni di grigio. Così il rosso ha per lui un colore scuro, mentre il blu è un grigio chiaro.

Da quanto detto ci rendiamo conto che col nostro esperimento non possiamo concludere se le api vedano il rosso ed il blu nel loro vero colore o se siano invece totalmente cieche ai colori e li distinguono solo per una diversa gradazione del colore chiaro.

Il problema è dunque quello di stabilire se l'occhio dell'ape veda il cartone blu come tale oppure lo veda di una determinata gradazione chiara del colore grigio.

A questo scopo utilizziamo una serie di cartoni grigi che a piccole gradazioni vadano dal bianco al nero.

Si alimentano le api su carta colorata blu collocata tra i vari cartoni grigi sui quali viene posto un piattello di vetro vuoto, solo quello blu contiene l'alimento una semplice soluzione zuccherina inodore per far si che non vengano attratte dal profumo.

Inoltre, dato che le api sono in grado di ricordarsi il luogo dove si trova l'alimento, si cambia frequentemente il posto del nutritore blu. Le api imparano a dirigersi, nei voli successi, soltanto verso il colore blu come unico e sicuro portatore di alimento. Successivamente si sostituisce il foglio blu con un foglio dello stesso colore, mancante però di ogni traccia di alimento, foglio che collochiamo in una delle file di gradazione grigia a caso. Si constata che le api volano subito sul foglio blu e vi rimangono ferme.

Esse possono quindi distinguere il colore blu nella serie delle gradazioni grigie, il che sta a dimostrare che le api percepiscono il colore blu come tale.

Se ripetiamo questo esperimento con una carta di colore giallo, vediamo che le api si comportano in modo perfettamente uguale a quello precedentemente osservato.

Ma se oltre a carte di colore giallo ne inseriamo altre rosso arancio e verde giallastro le api volano anche su queste ; ciò ci dimostra che questi colori diversi tra loro per il nostro occhio, non presentano alcuna differenza per quello dell'ape.

Se invece usiamo una carta rossa i voli risultano a scacchiera, ossia non si limitano a volare solo verso la carta colorata in rosso, ma anche verso quella nera e quella grigio scuro, il rosso non costituisce quindi un colore per le api.

Sotto altri punti di vista l'occhio dell'ape è superiore a quello dell'uomo, in quanto è stato dimostrato sperimentalmente che esso percepisce i raggi ultravioletti come colori speciali, raggi della cui esistenza nella luce solare siamo edotti soltanto dalla spettroscopia.

Se guardiamo la luce solare bianca attraverso un prisma, vediamo i raggi luminosi disporsi secondo la loro lunghezza d'onda e pertanto lo spettro ci appare simile ad un arcobaleno con una sorprendente gamma di colori.

L'ape vede solo quattro colori:

 

Gli occhi dell'ape e il colore dei fiori

La percezione dei colori è strettamente legata all'impollinazione delle piante con fiori entomofili. Questi ultimi attirano, con la produzione del miele, i pronubi, i quali trasportano il polline. Da qui l'importanza del colore dei fiori.

Le ricerche fatte hanno dimostrato che la gradazione rossa non percettibile all'occhio dell'ape, è invece benissimo percepita dall'occhio degli uccelli.

I pochi fiori della nostra flora locale che hanno colore rosso vivo, quali viola ciocche, garofani della china non vengono fecondate né dalle api, né dai ditteri e dai coleotteri, ma dalle farfalle diurne, che con la loro lunga proboscide suggono il nettare secreto nei calici.

Inoltre la maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè: erica, rododendro, ciclamino, trifoglio rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu.

Mentre il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito.

Anche la maggior parte dei fiori bianchi hanno colore vario per le api.

Se riprendiamo lo spettro dei colori e interponiamo un secondo prisma, riotteniamo la luce bianca. Se infine cancelliamo, mediante un apposito filtro, uno dei colori, la mescolanza dei colori rimanenti non apparirà più bianca ma colorata nei colori complementari.

Analogamente accade per le api. Tutti i fiori bianchi filtrano i raggi ultravioletti e quindi sono percepiti dall'occhio dell'ape nel colore complementare dell'ultravioletto ossia verde bluastro.

Tale fatto è molto importante perché la luce bianca non è percepita affatto dalle api.

Nei prati le api vedono margherite verdi bluastre sparse tra l'erba di colore giallo pallido

 

La percezione dei colori

 

 

FIORE

 

COLORE PERCEPITO

 

ERICA

RODODENDRO

CICLAMINO

TRIFOGLIO ROSSO

 

BLEU

PAPAVERO

 

ULTRAVIOLETTO

FIORI BIANCHI

VERDE BLUASTRO

 

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BIBLIOGRAFIA

K.V.FRISCH- Nel mondo delle api

ROY A. GROUT- L'ape e l'arnia

CONTESSI- Le api

Clementina Maria Altini