L'ape italiana(**)
Potrei scrivere un libro se volessi produrre, a favore dell'ape italiana, la testimonianza di centinaia dei miei corrispondenti esteri. Per farla breve, mi limiterò a evocare l'autorevole 13° Congresso degli apicoltori tedeschi, che ha avuto luogo nel 1864 a Gotha, nel corso del quale è stata trattata, oltre a altri temi, anche la seguente domanda:
"Le api italiane sono più mellifere di quelle indigene ?"
Dzierzon sale per primo in tribuna accompagnato da applausi scroscianti dei numerosi partecipanti al Congresso (erano presenti parecchie centinaia dei più rinomati apicoltori) e dichiara:
"L'ape italiana interessa sempre più il mondo apistico e diventa viepiù ricercata. Essa ben lo merita, poiché è la sola che ha contribuito alla soluzione di molti problemi fisiologici di grande importanza. Essa è anche più attiva e più produttiva..."
Ecco, secondo Langstroth, apicoltore di primo rango negli Stati Uniti, le qualità che rendono così raccomandabili le api italiane:
1) Le api italiane, grazie alla loro ligula più allungata, possono bottinare il miele sul secondo taglio di trifoglio rosso e in altri fiori che non sono visitati dalle api nere. Nei paesi in cui altri fiori estivi sono rari, questa qualità può fare la differenza tra un buon profitto e una pesante perdita.
2) Le api di razza italiana pura sono più mansuete rispetto alle api di razza nera. Tuttavia dobbiamo aggiungere che la mescolanza delle due specie produce api meno maneggevoli e meno facili da calmare quando manifestano la loro aggressività.
3) Le api italiane bottinano molto più miele delle api nere. Diversi rapporti riferiscono che quella specie ha dato spesso una produzione, mentre che la razza nera moriva di fame.
4) Le api regine italiane sono più feconde e tengono la loro covata in un modo più compatto. Le colonie italiane si sviluppano di solito più presto e generano sciami più forti di quelli delle api nere.
5) Quando si apre l'alveare, l'ape regina italiana viene trovata più facilmente di un'ape regina nera, sia a causa del suo colore sia perchè non si nasconde; inoltre perchè le api italiane rimangono tranquille sui favi.
6) Le api italiane sono molto più disposte a sostituire le loro madri troppo vecchie, e quindi le colonie italiane hanno meno probabilità delle api nere di diventare orfane o spopolate.
7) Le api italiane sono meno incline al saccheggio rispetto alle api nere. L'importanza di questa qualità in un alveare in cui vengono adoperati i favi mobili sarà maggiormente apprezzata.
8) Le api italiane difendono i loro alveari dalle api saccheggiatrici (siano esse nere o italiane) con maggior successo rispetto alle api nere.
9) Le api italiane proteggono i loro favi contro i danni della tarma meglio delle api nere.
10) Le api italiane aderiscono meglio ai favi e non hanno, come succede alle api nere quando si estraggono i telaini, l'inconveniente di cadere al suolo o sull'apicoltore.
11) Quando la posizione di un alveare viene cambiata, le api italiane si abituano più rapidamente alla loro nuova situazione.
12) Le api italiane vivono più a lungo delle api nere, e perciò l'alveare si spopola meno in fretta quando rimane orfano.
13) Le colonie italiane possono essere riunite con meno rischio di lotta durante la stagione del raccolto qualora si operasse con delle api nere.
Il congresso degli apicoltori tedeschi (Gotha, 1864), di cui ho già evocato l’autorità, riguardo alla domanda concernente la più o meno grande produttività dell’ape gialla in confronto della specie comune (domanda che, come il lettore si ricorda, é stata accettata all’unanimità a favore della razza italiana), si é occupato di un altro problema non meno interessante, che è stato messo in discussione, e precisamente:
"In quale luogo d'Italia si incontrano le api gialle più belle ?"
Ecco la risposta del Congresso:
"Il colore delle api italiane varia più o meno da una località all'altra. Ce ne sono di un giallo chiaro e ne troviamo anche di un colore arancione, quasi rosso scuro. Fra questi due colori caratteristici ci sono diverse sfumature. Alcuni credono che il colore dipenda dalla qualità del cibo e che quindi sia variabile. E' un errore. I viaggiatori hanno trovato che le api giallo-chiaro sono proprie dell'Italia settentrionale; salendo verso il lago di Como esse diventano sempre più belle. Le più belle, cioè quelle di colore arancione scuro, compaiono nella Svizzera italiana, nel Cantone Ticino, da un apicoltore sconosciuto: il professore Mona a Pollegio (1).
Le regine di colore giallo-chiaro non sono le più adatte per la riproduzione, visto che l' esperienza ha provato che la loro prole non è costantemente simile alla madre; ciò autorizza a credere che regine di colore giallo scuro, come quelle che il signor Mona alleva, costituiscono la vera specie pura originale."
(1) Pollegio: località in cui abitava Mona a quell’epoca; si trova a pochi km da Bellinzona.
(**) Testo estratto e tradotto dal libro:
L’ABEILLE ITALIENNE, MOYENES DE SE LA PROCURER
di Agostino Mona, apicoltore a Bellinzona.
Edito nel 1876 a Parigi
Si ringrazia Livio Cortesi, per il suo intervento alla mailing list aol-mondoapi
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