Questa parte abbiamo voluto che fosse
integrale anche a costo che fosse ripetitiva ma rappresenta il punto di vista di
un apicoltore professionista. Uso
dell’inseminazione strumentale.
Vorrei condividere con voi alcuni dei
metodi e delle procedure che io e Agata usiamo per la produzione di regine
inseminate strumentali su scala commerciale. Da quando ci siamo imbarcati in
questa avventura abbiamo prodotto alcune centinaia di regine, sia per la nostra
azienda che per la vendita.
Le api sono sopravvissute e si sono evolute
per milioni di anni senza che noi ce ne occupassimo assiduamente. Ora
invece sono divenute dipendenti dall’attività umana. Es. non potrebbero esistere
senza trattamenti chimici contro malattie e parassiti. Le nostre api possono
diventare nel prossimo futuro resistenti alle malattie e ai parassiti
utilizzando gli stessi meccanismi evolutivi. In questa corsa agli armamenti gli
acari hanno qualche vantaggio a causa del loro tempo di generazione più breve.
Penso che siamo in grado di aiutare le api accelerando la diffusione dei geni
resistenti all’acaro e l’inseminazione strumentale è uno strumento che può
essere utilizzato a tale fine.
Le ultime tecnologie del DNA e le informazioni
che ne derivano e che vengono applicate alle api richiedono un controllo preciso
dell’accoppiamento, attraverso l’uso dell’IS. delle api regine è cosa
diversa dall’inseminazione di altri animali. IL nostro obbiettivo non è quello
di fecondare un ovulo con uno spermatozoo ma solo di ottenere milioni di
spermatozoi che devono essere conservati nella spermateca della regina. Cinque
milioni di spermatozoi devono essere conservati in modo che la regina possa
deporre e fecondare uno o due milioni di uova nel corso della sua vita. E’
incredibile pensare che tutti noi dal ricercatore,all’inseminatore, agli
apicoltori che dovranno testare le regine siamo tutti coinvolti in
nientemeno che l’evoluzione della specie delle api e quindi dobbiamo
prendere le nostre azioni molto seriamente.
La posizione dei nostri apiari è
nel sud dell’Italia, precisamente a Nicotera. Il clima mediterraneo ci offre una
stagione per l’allevamento delle regine praticamente da febbraio a ottobre.
L’apicoltura per noi non è solo una professione ma uno stile di vita, noi
viviamo con le api, circa un centinaio di famiglie, fuori dalla porta e sono
utilizzate per l’allevamento delle regine, l’allevamento dei fuchi e per i
nuclei di fecondazione. Le altre famiglie, alcune centinaia, sono tenute a pochi
chilometri di distanza e servono per testare le famiglie.
Il nostro sistema
di produzione una volta che comincia è un flusso continuo. Ai primi di Gennaio
dopo aver introdotto i telaini da fuco inizia l’allevamento dei fuchi nutrendo
le famiglie scelte con sciroppo proteico, e a fine mese si inizia ad innestare
tutti i giorni ed i passaggi devono essere fatti quotidianamente. IL sistema è
complesso ma una volta superato il rodaggio il tutto diventa routine. Quando si
controlla l’accoppiamento non c’è bisogno di tenere separate le diverse
linee di api. Questo è un notevole vantaggio rispetto a programmi che utilizzano
l’accoppiamento in natura, altro vantaggio è che le condizioni atmosferiche sono
irrilevanti. La defaiance è dovuta alla mancanza di cooperazione o contatto con
i ricercatori che si dedicano allo sviluppo di linee resistenti alle malattie e
agli acari in modo da partire con il più alto valore possibile. C’è la
possibilità di accrescere questo valore attraverso la selezione basata su dati
raccolti sulla resistenza agli acari e le prestazioni delle regine. E’ qui che
lo strumento dell’inseminazione è in definitiva come un mezzo di copia e
distribuzione dei tratti genetici considerati
vantaggiosi.
In natura ogni regina nel riprodursi mantiene la diversità genetica molto
bene ma produce cambiamenti genetici molto lentamente, mentre con
l'inseminazione strumentale questo può avvenire molto rapidamente.