Dagli alveari di Alife alle tavole di Tokyo


E’ il 1986 l’anno di inizio attività per la società cooperativa Apicoltura Messidoro di Alife, in provincia di Caserta, azienda specializzata nella produzione di quattordici tipologie di miele e derivati, dalla pappa reale al polline, dalla propoli fino ad una esclusiva e innovativa linea di cosmetici realizzati proprio a base di miele. A spiegare le ragioni di un successo che ha accompagnato l’azienda sin dagli esordi, è il presidente Raffaele Messore, che racconta la storia della cooperativa nata dall’incontro delle idee di un gruppo di giovani universitari che da anni producono separatamente, ma sotto un’unica etichetta. Dalla conquista del mercato nazionale a quello estero con il Portogallo nel 1989 grazie al Sana di Bologna e alla fiera Erbola di Verona. E’ nelle erboristerie italiane e portoghesi che viene venduto il miele Messidoro per uso cosmetico e mentre l’Europa ne scopre le virtù terapeutiche, il Giappone lo utilizza a tavola.

Un progetto ben preciso, idee chiare e tanta buona volontà sono i tre elementi fondamentali di una delle realtà imprenditoriali più interessanti della provincia Casertana: l’Apicoltura Messidoro di Alife, società cooperativa con dodici soci all’attivo, specializzata nella produzione di miele e derivati, oltre che di una esclusiva linea di cosmetici a base proprio di miele.

Tutto nasce dall’impegno di un gruppo di giovani studenti universitari che, accomunati oltre che dallo studio anche da una naturale passione per il proprio territorio e per quanto questo poteva offrire senza necessariamente rigettarlo e cercare fortuna altrove, decidono di avviare una produzione separata di miele e derivati riunita, però, da un’unica etichetta, quella che poi sarebbe diventato un marchio di qualità e di successo: appunto Apicoltura Messidoro.

A spiegarne gli esordi difficili ma sicuramente premiati, è proprio uno di quei giovani, oggi presidente della Cooperativa, Raffaele Messore. “Abbiamo voluto investire nel nostro territorio e soprattutto puntare a un prodotto unico e di qualità”, racconta Messore. “Di qui la scelta di far nascere questa società cooperativa. Oggi ci accomuna non solo una visione unica, ma una consonanza di obiettivi e strategie che sono la ragione del nostro successo”. Dalle campagne e dagli alveari di Alife, una vasta gamma di prodotti, dal miele più classico a quello più ricercato, fino a coprire un arricchito carnet di quattordici tipi, tra cui polline, pappa reale e propoli, fino all’innovativa linea cosmetica.

“La naturale bontà del nostro prodotto non poteva assolutamente limitarsi a un uso esclusivamente alimentare — precisa Messore —, anzi era d’obbligo escogitarne un impiego diverso, quello cosmetico”. E infatti è più facile trovare il miele Messidoro nelle erboristerie, nei sanitari e nelle farmacie che non nelle credenze di negozi alimentari. Questo non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero.

“E’ del 1989 il nostro primo contatto con buyer stranieri, e precisamente portoghesi - spiega il presidente — ed è proprio nelle farmacie e nelle erboristerie del Portogallo che è più facile reperire la nostra linea cosmetica al miele”. Stesso canale di distribuzione anche per la Germania. “ In Germania il nostro prodotto arriva al naturale, sono poi i distributori tedeschi ad occuparsi dell’invasettamento e della successiva distribuzione a tutto il Nord Europa”, chiarisce Messore . Ed è anche attivo un canale di distribuzione con il Giappone. “ E’ giusto specificare subito che il nostro prodotto ha una valenza prevalentemente cosmetica — aggiunge il presidente — per gli scopi alimentari c’è tutta un’altra gamma di etichette. Tuttavia il Giappone ha scelto il nostro miele per utilizzarlo in canali di distribuzione diversi e cioè ristorazione e negozi specializzati”.

Bandite le visite guidate per ragioni di spazio e di intralcio all’attenta e costante produzione giornaliera, l’Apicoltura Messidoro punta ad un consolidamento del prodotto senza tradirne le ragioni d’essere fondamentali, nessun trattamento alterante, ma solo processi meccanici di lavorazione.

“Vogliamo continuare a puntare sulla qualità, contro la concorrenza spietata e fasulla dei mieli cinesi o argentini, spesso sporchi o inficiati da sostanze e conservanti dannosi — conclude Messore — “E’ l’obiettivo che ci siamo prefissi sin dall’inizio e che non possiamo permetterci di tradire”.

da http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=242225