Antibiotici nel miele
Antibiotici nel miele padovano
Inchiesta per commercio di alimentari nocivi, epicentro in provincia. Se ne occupa il Nas di Torino nel Trevigiano e in tutta Italia. Il ministro Zaia: «Tolleranza zero»
PADOVA — Principi attivi di antibiotici trovati nel miele che ogni giorno finisce sulle tavole degli italiani. È scritto in un rapporto dei carabinieri del Nas di Torino consegnato a Palazzo di Giustizia dopo perquisizioni in ogni angolo del Bel Paese. Per un’inchiesta, coordinata dal procuratore di Torino Raffaele Guariniello, che ha messo nei guai venti aziende di apicoltura in tutta Italia, la maggior parte con sede proprio nel Padovano. Nel mirino degli investigatori anche aziende delle province di Treviso, Udine e in quantità minore a Varese, Brescia, Alessandria e Torino (nella zona di Settimo Torinese), Sardegna, Lazio e Umbria.
I venti produttori, i cui nomi sono tenuti «top secret» sia dai Nas che dalla Procura torinese, saranno indagati per commercio di sostanze alimentari nocive. Al momento nessun nome risulta iscritto nei registri della procura della Mole, ma con tutta probabilità, lo saranno non appena i magistrati piemontesi trasmetteranno le carte ai colleghi delle altre città competenti. Da quel momento per gli indagati si correrà il rischio del sequestro dell’azienda, oltre che della merce prodotta. Soprattutto perché quei vasetti di miele fuori norma si trovano già sugli scaffali di tutti i supermercati e sulle bancarelle italiane ed è probabile che qualche consumatore abbia già mangiato il miele contaminato.
Ma com’è possibile che i principi attivi usati per creare i medicinali siano finiti nel miele? «Gli antibiotici — spiega il comandante dei Nas di Torino, il capitano Michele Tamponi — sono contenuti in prodotti che gli apicoltori spargono sugli alveari per proteggere la salute delle api. L’anno scorso c’è stata una forte moria di insetti e qualcuno quest’anno ha pensato bene di spruzzare sulle arnie questi anticrittogamici. Le api lo hanno inalato e producendo il miele lo hanno trasmesso. In tutto abbiamo portato a termine 671 tamponature di miele, di cui appunto venti sono risultate fuori norma». Dal punto di vista chimico le analisi portate avanti dall’istituto zoo profilattico di Torino hanno permesso di accertare nel miele la presenza di sulfamidici (come il sulfatiazolo), tetracicline, tirosina, streptomicina: tutti componenti utilizzati in farmacologia per la composizione di antibiotici. Ma anche una quantità superiore a quella consentita di idrossimetilfurfurale, una sostanza naturalmente prodotta dal miele col passare del tempo per l’ossidazione del fruttosio.
Sulla vicenda il ministro dell’agricoltura, il leghista trevigiano Luca Zaia: «Premesso che nessuno è colpevole finché non viene dimostrato il contrario, se le accuse fossero dimostrate occorrerà tolleranza zero. Sto conducendo una battaglia contro la contraffazione alimentare: chiunque si renderà colpevole di atti simili dovrà subire una condanna esemplare».
Nicola Munaro
22 giugno 2009(ultima modifica: 23 giugno 2009)
da--->http://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/notizie/cronaca/2009/22-giugno-2009/antibiotici-miele-padovano-1601490103551.shtml
SALUTE: ANTIBIOTICO NEL MIELE, CODACONS CHIEDE DI RENDERE PUBBLICI NOMI DITTE
Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - ''Quello del miele all'antibiotico
e' solo l'ennesimo scandalo alimentare che coinvolge il nostro paese,
e fa emergere una realta' preoccupante dove la legge del profitto
viene prima della salute dei cittadini''. Ad affermarlo in una nota e'
il presidente Codacons Carlo Rienzi. ''Chiediamo alla magistratura e alle autorita' sanitarie
nazionali -sottolinea- di rendere pubblici i nomi dei produttori del
miele contaminato e delle aziende coinvolte. I consumatori, infatti,
hanno diritto di sapere se il miele che hanno acquistato contenga o
meno antibiotici e, nel caso, devono avere il diritto di avviare le
dovute azioni di risarcimento nei confronti di coloro che hanno messo
a repentaglio la loro salute''.
da--->http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=113635&id=