Progetto "Api in Carcere", nuove opportunità di lavoro per i detenuti



Il progetto nasce nel 2000 su iniziativa dell'Amministrazione Penitenziaria in collaborazione con la Federazione Apicoltori Italiani, con l'obiettivo di offrire nuove opportunità di reinserimento sociale e lavorativo ai detenuti, finanziato per il 50% dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e per il restante 50% dalla Comunità Europea ai sensi del regolamento CEE 1221/97.

Nelle sedi prescelte l'Amministrazione, oltre ad aver messo a disposizione appezzamenti di terreni e locali, ha provveduto all'acquisto delle arnie, degli sciami e delle attrezzature per la lavorazione del miele. La Federazione Apicoltori Italiani ha organizzato i corsi di formazione professionale teorico-pratica sia nel settore dell'apicoltura che in quello della lavorazione dei prodotti apiari, mettendo a disposizione l'esperienza e la professionalità di apicoltori e ricercatori ad essa affiliati in qualità di docenti. Ogni sessione formativa è stata suddivisa in sei lezioni teorico pratiche, della durata di quattro ore ciascuna, e due incontri sulla lotta alla varroa ed alle malattie connesse.

L'idea del progetto nasce da una positiva esperienza avviata nel 1996 presso la Casa di Reclusione di Pianosa, a cura del tecnico agrario in servizio presso quella sede, che condusse all'attivazione di corsi di formazione professionale in apicoltura rivolti ai detenuti, con la collaborazione della F.A.I.

Nel 2000, in considerazione della positività dell'esperienza realizzata, l'Amministrazione Penitenziaria propose al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ai sensi del regolamento CEE 1221/97, la realizzazione di un progetto vero e proprio. L'iniziativa ha progressivamente coinvolto un numero sempre crescente di detenuti, circa 20 per sede, interessando inizialmente sette istituti penitenziari, la Casa di Reclusione di Gorgona, la Casa di Reclusione di Porto Azzurro, la Casa Circondariale di Empoli, la Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia, la Casa Circondariale di Velletri, la Casa di Reclusione di Carinola, la Casa Mandamentale di Macerate Feltre, successivamente ampliati a dodici con il coinvolgimento nelle attività di formazione di altri cinque istituti, la Casa Circondariale di Viterbo, la Casa Circondariale di Terni, la Casa di Reclusione di Mamone, la Casa di Reclusione di Palermo Pagliarelli, la Casa di Reclusione Femminile di Venezia.

In alcune realtà è stata raggiunta, nello scorso anno, una produzione di circa 400 Kg. di miele, venduto al personale dipendente dell'Amministrazione. Il progetto, riproposto anche per l'anno 2004, è stato presentato in occasione del Congresso Internazionale di Apicoltura, tenutosi a Lubiana, in Slovenia, dal 24 al 29 Agosto 2003.

da giustizia.it