Api «vigilantes» per l’ambiente
ROMA - Le api come vigilantes ambientali e strumento di produzione agricola ecocompatibile. A valorizzare il nuovo compito per le infaticabili piccole lavoratrici dell’alveare è il progetto sull’Impiego dell’ape quale insetto test per il monitoraggio ambientale, presentato dall’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial) al workshop «Montagna e Salute», svoltosi presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, in collaborazione con l’Istituto Nazionale della Montagna.
Lo studio, realizzato dall’Arsial in collaborazione con l’Istituto di Zoologia Agraria sez. di Apicoltura di Roma all’interno della Riserva naturale del lago di Vico, si basa sul monitoraggio dell’area protetta mediante l’utilizzo dell’ape quale insetto test. Le api infatti, per la produzione di miele, esplorano ampie superfici di territorio, visitando specie vegetali e zone umide. Per tale comportamento esse trattengono sulla superficie del loro corpo o ingeriscono sostanze chimiche improprie che possono essere usate nella conduzione dei fondi. L’azione di queste sostanze da origine a fenomeni di tossicità acuta con l’insorgenza di episodi di elevata mortalità dell’insetto. Il monitoraggio dello stato di vitalità e della produttività degli alveari permette quindi di conoscere lo stato di salute del territorio con la ricerca di eventuali problemi di inquinamento dovuti a pesticidi e, nel caso, l’individuazione di tecniche agronomiche adeguate.
L’obiettivo finale dell’Arsial è quello di formare e sensibilizzare gli agricoltori nei riguardi di metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze della tutela ambientale e fondamentali per ottenere prodotti di qualità. Al progetto realizzato nella provincia di Viterbo sono seguiti altri due interventi: uno nell’Oasi di Ninfa, in provincia di Latina, e l’altro nella Tenuta di Castelporziano nella provincia di Roma.