PROGRAMMA DEL 1999 DELLA REGIONE LAZIO PER L'INCREMENTO DELL'APICOLTURA

 

Il regolamento 1221/97 che prevede, per cinque anni, un sostanziale aiuto per l'incremento dell'apicoltura nel territorio nazionale, nel 1998 non è stato attuato dalla Regione Lazio per un proprio mancato tempestivo intervento, ma anche per diversi motivi di carattere burocratico.

Per il 1999 invece è stato approntato un piano di intervento assai ridotto la cui gestione è affidata, con compiti diversi e concordati, all'A.R.S.I.A.L., all'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria e all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle regioni Lazio e Toscana.

Il programma che deve essere attuato nel Lazio, in collaborazione con le associazioni di apicoltori, è indirizzato a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele, attraverso varie forme di aggregazione di apicoltori, con l'invito ad avvalersi di laboratori di smielatura anche in forma consortile. Per il conseguimento di tali scopi il piano prevede.

  1. Il censimento degli apicoltori e del loro patrimonio apistico, per poter effettuare interventi sanitari per il risanamento degli apiari nella nostra regione.
  2. Il censimento dei mieli del Lazio per la diversa origine botanica e caratterizzazione geografica, attraverso la raccolta di almeno 400 campioni di miele.
  3. Distribuzione dei prodotti sanitari sotto il controllo delle USL e con il coordinamento dei tecnici dell'A.R.S.I.A.L. e delle associazioni di apicoltori.

Due corsi di aggiornamento per veterinari della durata di quattro giorni. Poi, per gli apicoltori, due corsi di analisi sensoriale e tecnologia del miele; due corsi di formazione sul sistema HACCP (legge 155/97), due corsi di formazione e tecniche gestionali, fiscali e tributarie. Questi ultimi hanno tutti la durata di un giorno e sono riservati ad un numero massimo di 120 apicoltori. L'avvio del piano prevede subito una serie di riunioni divulgative, una per provincia, nelle quali sarà effettuata la distribuzione e la raccolta di questionari e dei campioni di miele. E' evidente che lo sforzo maggiore per l'attuazione di tale programma spetta a noi associazioni, in particolare per l'organizzazione sul territorio, per i contatti con gli apicoltori e per il ritiro dei campioni di miele.

Nella premessa del piano si parla di autorizzazioni di sale di smielatura, ma in realtà per queste non è stato previsto alcuno stanziamento. Inoltre di ritorno immediato agli apicoltori c'è ben poco.

Tuttavia l'A.R.A.L., fiduciosa che nel piano apistico del prossimo anno possano essere inseriti anche provvedimenti diretti a coloro che svolgono l'apicoltura come attività primaria, ha aderito all'attuazione di questo programma che comunque tende a migliorare le qualità professionali degli apicoltori, a migliorare i rapporti con i veterinari dei Servizi Sanitari, a valorizzare il prodotto miele, soprattutto ai fini di una maggiore commercializzazione.

Chiediamo perciò agli apicoltori di partecipare attivamente alla realizzazione del piano 1999. Nel programma, oltre i questionari, è prevista la realizzazione di una serie di materiale divulgativo e culturale sia per gli apicoltori che per i consumatori.

Informiamo che il criterio per la scelta degli apicoltori che dovranno partecipare ai succitati corsi sarà rilevata dai questionari in base alla disponibilità dell'apicoltore, al livello professionale, all'esperienza finora acquisita e al volume di impegno nell'esercizio della propria attività apistica.

Perciò i questionari dovranno essere compilati in ogni minimo particolare. Sollecitiamo inoltre tutti gli apicoltori del Lazio a portare i propri campioni di miele. Sufficienti anche vasetti da 250 gr. Ogni campione di miele deve essere accompagnato da un apposito questionario che sarà compilato nel corso delle riunioni, in modo da poter fornire ai relativi produttori le risposte delle analisi che saranno effettuate dall'Istituto Sperimentale di Zoologia Agraria, solo per analizzare le diverse caratteristiche dei mieli del Lazio.

Entro la fine di giugno del c.a., infine, si terrà un convegno conclusivo per analizzare l'esito del piano, le esperienze acquisite, anche per poter approntare il programma di sviluppo apistico per l'anno 2000. Certamente i dati che verranno raccolti saranno oggetto di studio e applicazione pratica a favore dell'apicoltura.

Il progetto prevede per il primo anno:

Il programma sarà svolto in collaborazione con le Associazioni di apicoltori, l'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle regioni Lazio e Toscana e L'A.R.S.I.A.L..

Al fine di presentare il programma si terranno riunioni a

Viterbo: presso la ditta Manfredini- Via Cassia Sud n° 68c, km 73.500 località Ponte Cetti -giovedì 14 gennaio ore 17.30

Roma: presso Apicoltura Marcolini- Via Albidona n°20 Morena giovedì 28 gennaio ore 17.30

Rieti: presso la sala della Comunità Montana, Via A.Manzoni n°10, venerdì 5 febbraio ore 17.30

Latina: presso la Coltivatori Diretti-Via Don Minzoni, lunedì 8 febbraio ore 17.30.

Frosinone:presso Amministrazione Provinciale-Piazza A.Gramsci 12 febbraio ore 17.00

Cassino-FR:presso I.P.S.A.A. Via Casilina Nord Sabato 27 febbraio

Caprarola-VT:presso A.R.S.I.A.L. Via Cassia Cimina n°16 20 febbraio ore 9.00

------------------

Francesco Coarelli presidente Associazione Regionale Apicoltori Lazio