DIARIO DI UN APICOLTORE
8 Gennaio 1997
Ore 10:00, c'è nebbia ma il sole fa capolino, la giornata sarà splendida. E' il caso di rovistare
("rimucinare") in qualche alveare? Ma si, ci provo, alle 10:30 la temperatura è di 10° gradi, debbo
finire, in una fila di alveari, il trattamento con l'acido lattico. L'acido lattico ci è stato distribuito
dalla ASL solo all'inizio di dicembre, ma non sono riuscito a portare a termine il lavoro.
Comincio con la prima cassa, apro e osservo a occhio la famiglia, le api si rizzano con l'addome
rivolto verso l'alto, (posizione di difesa?), tolgo il primo telaino di destra, mentre faccio questa
operazione le api appese al telaino cadono sul fondo dell'arnia, fanno un rumore come la caduta di
sassolini. Forse non è il caso di continuare, alzo la porticina di volo e osservo che le api cadute si stanno
aggrappando al telaino vicino, buon segno, continuo il lavoro.
Sollevo con la leva tutti i telaini, occupando lo spazio libero lasciato dal primo. Comincio il lavoro
di estrazione da sinistra, così a lavoro ultimato i telaini rioccupano tutti la posizione iniziale.
I telaini estratti li reggo con una mano per un'orecchietta, disposti in modo obliquo sugli altri così
le api che cadono vanno dentro la cassa. Con l'altra mano spruzzo l'acido sulle due facce del favo,
l'affumicatore è sempre a portata di mano. Finisco di lavorare alle 14:30, temperatura 19°.
Ho trovato in due casse covata opercolata estesa come il palmo di una mano.
Una regina è caduta da un favo bagnata, subito le operaie l'hanno accerchiata e asciugata.
A fine lavoro faccio un giro, c'è movimento di api (volo di purificazione), il davanzale delle
porticine di volo è presidiato di api, qualcuna rientra con il polline - è in fioritura il nocciolo.
La prossima settimana farò il secondo passaggio con l'acido.
14 Gennaio
Temperatura alle 11:00, 11°. Faccio il controllo delle varroe cadute, nelle poche casse con il fondo a rete.
Non tutte le arnie hanno il fondo a rete, in altre la rete è propolizzata.
Faccio il conteggio delle varroe, la caduta è variabile da 15 a 30.
Comincio il trattamento su tre arnie già trattate a dicembre, voglio verificare se altre varroe cadranno.
Il secondo trattamento, con l'acido lattico negli alveari trattati il 3 gennaio, è più veloce perché la volta scorsa ho tolto i ponticelli di cera tra telaini. Effettuo anche qualche spostamento di telaini,
siccome sono solito lavorare a sinistra, in modo tale le api si addensano tutte da una parte.
Al solito osservo i voli in tutte le arnie, in una c'è uno strano andirivieni: sospetto un saccheggio.
Sollevo il coprifavo e le api sono tutte agitate, un paio di telaini esterni sono rosicchiati in malo modo,
è un inizio di saccheggio. La prima cosa che faccio è quella di restringere l'apertura della porticina di volo, poi tolgo i telaini rosicchiati. Aspetto il calare del sole e sposto l'arnia di venti metri, e al suo posto ce ne
metto un altra con solo due telaini vuoti. Speriamo che l'operazione che ho fatto vada bene.
21 Gennaio
Nei giorni scorsi la temperatura si è abbassata. La prima cosa che faccio è verificare se lo
spostamento effettuato è andato a buon fine. Nell'arnia vuota ci sono poche api morte, sono quelle
che sono tornate e non hanno trovato le scorte, il resto delle api con il freddo sono rimaste nella nuova
postazione, speriamo che continui a far freddo così tutte le api perdono l'orientamento e non tornano
nel posto di prima.
Osservo i telai dei fondi a rete, le varroe cadute con il secondo trattamento sono poche. Continuano
i voli di purificazione e molte api si dirigono verso gli abbeveratoi, segno che molte regine stanno
iniziando la deposizione delle uova.
Temperatura alle ore 14:00, 16°.
13 Febbraio
Oggi effettuo dei travasi. Ho dieci sciami costituiti in settembre, invernati con buone scorte.
Le famiglie nelle arnie da dieci telaini già hanno covata su due-tre telaini. Travaso gli sciami, che hanno svernato nei portasciami, nelle arnie. Il lavoro non presenta problemi, anche se la temperatura è sui 15°, ripongo nelle arnie i telaini lasciando invariata la disposizione. E' presente poca covata e poche scorte di miele. Chiudo l'apertura di volo con dello scotch lasciando solo tre passaggi, in questo periodo è meglio tenere l'apertura ristretta. Per ricostruire le scorte introduco nel fondo dell'arnia, vicino l'ultimo telaino, un vaso di miele di bosco coricato in posizione orizzontale. Ho già sperimentato il metodo negli anni passati e funziona, importante è non mettere il vaso in posizione verticale altrimenti le api nella ressa di nutrirsi si sporcano di miele, non riescono a pulirsi e muoiono. Il miele nei vasi è cristallizzato, altrimenti se fosse liquido cadrebbe dal fondo a rete e invoglierebbe altre api a saccheggiare. Nel giro di un paio di giorni, a seconda della forza dei nuclei e della temperatura esterna, le api dovrebbero svuotare i vasi. Se necessitano di altre scorte ripeterò il rifornimento. Preferisco questo metodo, rispetto ad altri (candito o nutrizione zuccherina), perché è veloce e occorre poco lavoro.
20 Febbraio
Giornata fredda, la temperatura si è abbassata ma sono curioso di vedere se gli sciami travasati hanno
consumato il miele nei vasi. Senza maschera sollevo il coprifavo e osservo che hanno consumato poco.
Apro e chiudo velocemente per non raffreddare la covata.
4-6-8 Marzo
Giornata splendida, temperatura primaverile. Oggi 4 marzo faccio la prima visita interna. Dal sollevamento del coprifavo a occhio mi rendo conto della forza delle famiglie e dalla densità delle api dove è posizionata la covata. Esamino tutti i favi, per vedere la covata e controllare le scorte. Nella maggioranza delle
famiglie la covata è estesa su quattro favi, le scorte sono normali. Solo poche famiglie hanno
covata non compatta, segno con del gesso la parte posteriore dell'arnia, per controllarle attentamente la
prossima volta .Alcune hanno covata fucaiola su pochi favi, tolgo i favi con la covata e introduco un favo
con covata disopercolata presa da altra famiglia forte. Questa operazione la faccio per forzare la famiglia
a costruire celle reali, so benissimo che non è un buon metodo ma ci provo, altre volte è andata bene, tra l'altro ho notato alcuni fuchi. Sono nati in febbraio o sono dell'anno vecchio?
In alcune famiglie ho tolto un favo pieno di miele e l'ho dato a famiglie più deboli, nelle famiglie dove ho
prelevato il favo ho posto un telaino vuoto in penultimo posto verso destra, e sposto la covata verso la
parte sinistra in modo che la prossima volta, fra una settimana, esamino solo alcuni favi contigui alla
covata. Sostituisco i favi malformati o con tante celle maschili, se alcuni favi malformati hanno ancora del
miele lo graffio e ripongo il favo lateralmente, la prossima volta li toglierò definitivamente. Solo alcune
famiglie presentano covata calcificata.
Nei giorni 6-8 marzo continuo a visitare le altre famiglie stesse considerazioni per il giorno 4.Trovo però
in alcune famiglie, con covata regolare su cinque favi, primi abbozzi di celle reali. Penso sicuramente a un
rinnovo naturale della regina, non è ancora tempo di sciamatura. Noto anche la presenza di parecchi fuchi.
14-16-18 Marzo.
Non è tempo di marzo sembra aprile, speriamo che il più presto piova.
Le giornate
sono splendide e le api lavorano alacremente. Le bottinatrici tornano con le cestelle piene di polline di vari
colori ,il miele fresco non viene immagazzinato ma consumato subito per allevare la covata. Gli abbeveratoi
sono sempre pieni di api , ma anche dove c’è acqua putrida le api sono numerose. Visito dopo dieci giorni
gli alveari ,quasi tutti hanno covata su cinque favi.
Dalle famiglie su sei favi di covata tolgo un favo con
covata emergente e lo innesto in quelle deboli. Alcuni telaini introdotti con il solo foglio cereo tra due favi
colmi di miele sono stati lavorati ma anche rosichiatti lungo il filo zincato. Li ho tolti e ho introdotto altri
telaini in ultima posizione.
Faccio presente che l’apiario si trova in provincia di Frosinone a 300 metri
sul livello del mare e in totale gli alveari sono 120 ,tutti insieme. In questi giorni ho visitato l’apiario
di un amico che conduce otto alveari ; bene, erano tutti con otto favi di covata , gli ho subito consigliato
di porre i melari per non far sciamare le famiglie.
15 Aprile.
In questi trenta giorni, da metà marzo, le famiglie si sono sviluppate poco,
hanno esaurito quasi tutte le scorte. Le fioriture nei prati sono scarse ,non
piove da due mesi; l'anno scorso a fine aprile già si falciava l'erba per il fieno.
25 Aprile.
In questi ultimi giorni è piovuto in continuazione, le api già si trovavano
stremate per cui ho dovuto alimentarle artificialmente. Ieri è stata una bella
giornata di sole e ho visitato tutti gli alveari. Le scorte che hanno dovrebbero
essere sufficienti fino alla prossima visita, tra l'altro gli abbeveratoi sono
meno frequentati ; segno che il grande flusso di nettare è in arrivo.
La prossima settimana sicuramente metterò i melari , la fioritura dell'acacia
dovrebbe iniziare i primi di maggio
1 Maggio.
Ieri ho messo i melari a quasi tutte le famiglie che avevano api su otto
favi. In alcune deboli (una dozzina) ho esaminato tutti i favi, ho rilevato parecchi rinnovi
di regina , altre avevano covata irregolare o immagazzinato parecchio polline,
in queste famiglie nei prossimi giorni cambierò le regine.
Sinora non ho avuto sciami naturali, spero che con l'importazione massiccia
di questi giorni, è cominciata la fioritura dell'acacia, perdano la febbre sciamatoria.
Il tempo è nuvoloso, non piove e gli abbeveratoi non sono frequentati
dalle 'acquaiole'.
15 Maggio.
La fioritura dell'acacia è terminata. Le api hanno bottinato con continuità
escluso tre-quattro giorni di pioggia. Gli ultimi giorni la temperatura ha
raggiunto i 32-33 gradi.
Il raccolto è stato
di un melario per alveare ;poco . C' è stato il blocco della covata ,
quasi tutti i favi del nido sono colmi di miele , quando riprenderà la
deposizione delle regine il miele stipato nei nidi verrà trasferito nei melari.
5 Giugno.
Ho terminato la smielatura, la media dei chilogrammi per melario è stata
sui dodici chili, parecchi melari erano leggerini. Il miele non ha color bianco
acqua come gli anni passati ma è leggermente ambrato e pure ho adottato
gli stessi accorgimenti degli anni passati: favi dei melari privi di miele
dell'ultima smielatura dell'anno scorso, e prelievo dopo dieci giorni la fine
della fioritura dell'acacia. Ho segnato le famiglie poco produttive e le ho
ispezionate accuratamente. In parecchie(una diecina) ho cambiato le regine
in altre la covata era regolare ma i favi del nido erano pieni di miele, ho
tolto quelli più pieni di miele e ho inserito i fogli cerei ,questa volta al centro
della covata.
In questi giorni è iniziata la fioritura dei castagni e dei tigli, spero
di recupare la produzione mancata sull'acacia , comunque il gran raccolto
forse si farà con la melata.
25 Giugno
La fioritura dei castagni e dei tigli è terminata attorno al 25 giugno ed è durata
venti-ventidue giorni. Tutte le famiglie in produzione hanno lavorato abbastanza,
più di qualcuna ha riempito il secondo melario. Toglierò i melari fra dieci
giorni. I tigli non hanno prodotto mielata e il miele , misto castagno e tiglio,
non è scuro ma ambrato. Le nuove regine che ho rimpiazzato non stanno
deponendo a sufficienza. Ho effettuato alcuni test sugli sciami con il
timolo in polvere e l'acido lattico e la caduta delle varroe è notevole.
La temperatura si mantiene sui 25/27 gradi , non piove da più di un mese
e per i prati non ci sono fiori.
10 Luglio
Il miele raccolto con la seconda smielatura è ambrato. A un'analisi
più attenta è inquinato da melata: ha un retrogusto di malto. Non è
melata di 'metcalfa pruinosa' perchè ancora non si vede sulle piante.
Non ho rimesso i melari sulle arnie. Comincio a fare i trattamenti
antivarroa sulle famiglie deboli e faccio la conta delle varroe cadute.
Se la caduta è massiccia tratterò tutto l'apiario, non credo più che
ci sarà un'ondata di melata.
11 Luglio-30 Luglio
Ho deciso di fare i trattamenti perchè nei test la caduta di varroa è
notevole.Somministro 2.5 grammi di timolo in polvere a ogni famiglia,in
qualcuna più debole riduco la dose. Ripeto il trattamento per quattro
volte a distanza di quattro giorni.
10 Agosto
I trattamenti sono andati a buon fine perchè in questi dieci giorni
la caduta di varroa è quasi nulla.Decido di esaminare tutte le famiglie
per vedere se ci sono malattie e controllare la covata e le scorte. Non
aiuto le famiglie più deboli con introduzione di covata ma le segno
per sostituire la regina. Purtroppo potrò sostituire le regine solo
i primi di settembre perchè il mio fornitore ha prenotazioni per tutto
il mese.Da un giro di telefonate tutti gli allevatori di regine hanno
prenotazioni a lunga scadenza.