MIELE: LA FEDERAZIONE APICOLTORI ITALIANI NON SCENDE
IN PIAZZA CONTRO LA DIRETTIVA COMUNITARIA E SPIEGA PERCHE'
"Noi non scenderemo in piazza: il nostro lavoro continuerà nelle sedi
istituzionali, nei luoghi deputati alla azione politica e di rappresentanza
degli interessi in gioco. E' qui e non per strada, infatti, che le
posizioni di una parte sociale si possono esprimere compiutamente portando
a casa anche importanti risultati. E' finito il tempo in cui si dava retta
solo a chi urlava di più. La nostra classe politica è più preparata di una
volta al confronto e alla concertazione".
E' questa la posizione del consiglio direttivo della Federazione Apicoltori
Italiani (la prima organizzazione apistica nazionale, costituitasi fin dal
1953) che, riunitosi in questi giorni in seduta straordinaria a Roma,
interviene nuovamente sulla vicenda della nuova Direttiva CEE sul Miele, in
via di approvazione a Bruxelles, in nome e per conto dei suoi associati: 60
Associazioni apistiche operanti su tutto il territorio nazionale, decine di
migliaia di Soci singoli di qualunque dimensione aziendale (apicoltori
professionali, part-time, amatori) che rappresentano una fetta importante
di tutta l'apicoltura nazionale.
Sui temi oggetto di contestazione, infatti, sono già giunte le prime
confortanti risposte da Bruxelles dove la Commissione UE ha finalmente
allentato la presa sul miele. Negli ultimi giorni, la F.A.I. ha appreso, da
fonti ben informate, che gli emendamenti approvati dal Parlamento europeo
saranno in buona parte integrati al nuovo testo della Direttiva sul miele.
A sorpresa, ad esempio - e gli apicoltori italiani plaudono alla importante
novità - viene ripristinato l'obbligo di menzione in etichetta del Paese di
origine del miele extracomunitario. "Si è corso il rischio, con
l'abrogazione di questo adempimento, che il consumatore non sapesse più
cosa stava mangiando - spiegano alla Federazione Apicoltori - e che i
produttori non potessero più distinguere sul mercato il prodotto di qualità
da quello importato e confezionato dall'industria".
La Commissione UE a Bruxelles, inoltre, ha accettato di inserire nella
Direttiva l'obbligo di definire e mettere a punto metodi di analisi del
miele al fine di valorizzare le produzioni di qualità e limitare il danno
di adulterazione con sostanze zuccherine. Erano i punti che più premevano
agli operatori della categoria: solo in Italia circa 75.000, con un
patrimonio di oltre un milione di alveari.
Resta ancora irrisolta la questione del divieto agli Stati membri di
legiferare sullo stesso prodotto, il miele, contemplato dalla Direttiva. La
Federazione Apicoltori Italiani sta ancora lottando perché questo limite
non venga introdotto lasciando a tutti gli Stati Membri la facoltà di
prevedere modalità specifiche di valorizzazione dei mieli di qualità.
Su un altro punto, infine, la posizione della Federazione Apicoltori
Italiani si distingue nettamente da quella di altri organismi a vocazione
apistica: la dizione "miele vergine integrale". La F.A.I. non ritiene che
sia questo il vero strumento di difesa della qualità del miele italiano ed
europeo e porta una serie di interessanti motivazioni:
a) la dizione "miele vergine integrale" non trova riscontro in altre
legislazioni europee e quindi discrimina i produttori;
b) questa dizione merceologica, prevista da una legge del 1982, ma mai
disciplinata, è stata definitivamente soppressa dalla normativa vigente con
la legge n. 128 del 24 aprile 1998 "Disposizioni per l'adempimento di
obblighi derivanti dalla appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee";
c) la dizione "vergine integrale" è in evidente contrasto con la recente
approvazione del Regolamento CEE n. 1804/1999 che disciplina il metodo di
produzione biologico dell'apicoltura. La F.A.I. considera tale
provvedimento la risposta intelligente dell'Unione europea (auspice la
Direzione Generale VI - Agricoltura) alle attese dei produttori, per una
politica comunitaria di valorizzazione dei prodotti agricoli di qualità
superiore. Tale Regolamento, inoltre, uniforma il metodo di produzione
biologica su tutto il territorio dell'Unione e non crea discriminazioni di
sorta tra produttori e tra Stati membri dell'Unione.
---===---===---===---===---===---===---===---===---===---
F.A.I. (Federazione Apicoltori Italiani)
Corso Vittorio Emanuele 101 - Roma. Italy
Tel.: 0039. 06.6852276 - 6877175
Fax: 0039. 06.6852287
Forum "Il Mondo del Miele"
news://news.tin.it/tin.it.confagricoltura.mondo-miele