Comunicati stampa Ismea
Miele: mercati fermi a febbraio
Calano i prezzi di acacia e castagno
Roma, 5 marzo 2001
Mercato del miele sostanzialmente fermo a febbraio. Ismea rileva un ridotto numero di transazioni, per volumi di merce tra l’altro molto limitati.
Nell’ambito delle diverse tipologie non si segnalano rimanenze, fatta eccezione per i mieli di acacia e di castagno che non trovano sbocchi sul mercato nonostante il ribasso dei prezzi.
Toscana e Lombardia quotano il prodotto di acacia a 6.900 lire il chilo, contro 6.500 lire rilevate in altre piazze. Il miele di castagno, invece, non supera le 4.500 lire in Emilia Romagna e in Lombardia, mentre non va oltre le 4.300 lire in Piemonte e Liguria e le 4mila lire in Friuli.
Tra le altre tipologie, il prodotto di agrumi č quotato sulle 4.200 lire franco produttore (Iva inclusa) sia in Calabria che in Sicilia, mentre il poliflora oscilla tra le 3.400 lire del Friuli e le 3.800 della Toscana. Stabile il miele di girasole (3.800 lire in Emilia Romagna), mentre i prezzi della melata di metcalfa si aggirano attorno a 3.500-3.800 lire a seconda delle piazze. Riguardo infine al prodotto d’importazione, il miele d’acacia ungherese č compreso tra un minimo di 3.600 e un massimo di 4.200 lire il chilo, contro le 2.500-2.700 lire del poliflora argentino.
Per quanto attiene alle famiglie di api, Ismea non segnala problemi sul fronte sanitario, mentre il mercato denota un buon andamento soprattutto in relazione agli alveari ottenuti da allevamenti biologici.