Comunicati stampa Ismea
Miele: mercati ancora fermi in marzo
Buone le condizioni delle famiglie di api
Roma, 11 aprile 2000
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- In attesa dei nuovi raccolti è ancora la calma a farla da padrona sui mercati del miele, con le scorte nazionali di vecchia produzione ormai esaurite.Lo stato generale delle famiglie - rende noto l’Ismea - risulta ottimale in tutta la Penisola, fatta eccezione per alcune aree circoscritte del Nord Italia. In ogni caso non si rilevano particolari problemi di sviluppo, né attacchi di nosema o di altre patologie.
Le condizioni di tempo perturbato nell’ultima settimana di marzo fanno ben sperare nei confronti del nuovo raccolto, riportando nei suoli il necessario apporto idrico in seguito alla preoccupante siccità registrata durante l’inverno.
Riguardo ai mercati internazionali sono intanto esaurite le scorte di poliflora ungherese, mentre il miele d’acacia della stessa provenienza ha visto i prezzi oscillare tra le 3.800 e le 4.300 lire il chilo.
Quanto ai prezzi nazionali, il mese di marzo ha confermato i valori già registrati in febbraio. I poliflora hanno oscillato da 3.200 a 3.600 lire il chilogrammo nelle regioni del Nord, mentre in Sardegna il prezzo si è attestato attorno alle 4.100 lire. Tra le 6.500 e le 7.500 lire le quotazioni del miele di acacia in Piemonte, con punte di 7.750 lire in Emilia Romagna.
Il miele di castagno nel frattempo è stato quotato tra le 4.000 e le 4.500 lire, a fronte delle 4.100-5.000 lire del prodotto di eucalipto. Prezzi invariati infine anche per la melata di metcalfa, con valori in Piemonte compresi tra un minimo di 3.000 e un massimo di 3.300 lire il chilogrammo.