Comunicati stampa Ismea
Miele: scambi al lumicino in luglio
L’import frena il prodotto italiano
Roma, 29 agosto 2000
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Comunicati stampa Ismea
Pochi scambi e scarsa propensione alla vendita sono i due fattori che hanno caratterizzato in luglio il mercato nazionale del miele.
Nonostante la forte richiesta da parte degli invasettatori - rende noto l’Ismea - i produttori italiani si sono astenuti dal concludere affari di un certo rilievo in presenza di prezzi giudicati su livelli poco remunerativi. A tenere a freno le quotazioni nazionali - denunciano gli apicoltori - è stata la forte concorrenza esercitata dal miele d’importazione ceduto a prezzi decisamente competitivi rispetto al prodotto italiano.
In luglio, intanto, i poliflora hanno toccato punte di 3.600 lire il chilo in Piemonte e di 4.500 lire nei centri della Sardegna. Il miele di acacia è stato quotato fino a 7mila lire il chilo in Toscana e a 7.300 lire in Emilia Romagna, mentre in Calabria il prodotto di agrumi ha raggiunto il tetto di 4.600 lire contro le 4.200 della Sicilia.
Sul fronte produttivo, nel frattempo, è positivo il bilancio dei poliflora di montagna e del miele di rododendro, dopo un triennio di risultati fortemente negativi. Buono anche l’andamento produttivo del miele di tiglio e di girasole, con sviluppi soddisfacenti inoltre per la melata di metcalfa e il poliflora chiaro della pianura padana.
E’ ancora in corso la raccolta del miele di castagno che dopo un avvio promettente ha in parte deluso le attese iniziali. Nel Meridione infine il bilancio di quest’anno è stato fortemente compromesso dalla siccità. Scarsa o quasi inesistente, in particolare, la produzione dei poliflora estivi, con magri risultati anche per le altre tipologie.