Comunicati stampa Ismea
Miele, mercato fermo a novembre
Buono lo stato di salute delle api
Roma, 9 dicembre 2002
Mercato del miele sostanzialmente fermo nel mese di novembre. Nonostante la richiesta molto elevata di prodotto, la disponibilità ridotta ha portato a scarse transazioni su partite peraltro esigue.
Nell'ambito delle diverse tipologie, il miele di acacia registra i prezzi più alti, oltrepassando, in Friuli Venezia Giulia, quota 5 euro il chilogrammo (il prezzo è inteso franco produttore, Iva inclusa).
I poliflora oscillano tra un massimo di 2,55 euro in Sardegna e 2,90 euro in Friuli Venezia Giulia, mentre tiglio e agrumi superano, in quest'ultima regione, 3 euro il chilogrammo.
Il prodotto di girasole viene quotato tra 2,58 e 2,84 euro in Emilia Romagna, mentre l'eucalipto raggiunge 3,10 euro sia in Friuli Venezia Giulia, sia in Emilia Romagna. Riguardo al prodotto di castagno, Ismea segnala una forbice compresa tra 2,10 euro in Piemonte e 3 euro in Emilia Romagna, a fronte di 2,30 euro spuntati dal prodotto biologico in Piemonte. La melata di metcalfa è quotata a 3 euro il chilo in Piemonte e Friuli, mentre, sempre in Piemonte, il biologico raggiunge 3,50 euro.
Da segnalare, in riferimento all'export di melata, una lieve flessione della domanda estera conseguente all'arrivo di grosse quantità sul mercato tedesco di melata turca a 2,3 euro il chilo.
In Sardegna è buona l'offerta di miele di corbezzolo grazie alle piogge cadute ad agosto e settembre che hanno reso possibile un'abbondante produzione.
Sul fronte sanitario, lo stato di salute delle api è generalmente buono anche se in alcune zone del Nord-est si registrano alcune perdite dovute alla forte siccità dei mesi scorsi.
Riguardo infine al prodotto d'importazione, Ismea segnala un massimo di 2,90 euro per i millefiori ungheresi e rumeni, contro 4,25 euro per il miele di acacia in Romania e 4,20 per lo stesso prodotto in Ungheria.