Appello di Legambiente e UNAAPI al Ministro Alemanno contro l'uso di alcuni fitofarmaci in agricoltura
“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. E’ con questa frase di Albert Einstein che Legambiente e l’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani aprono la lettera indirizzata al ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno al fine di sollecitarne l’attenzione sulla recente vittoria degli apicoltori francesi contro l’uso de alcuni fitofarmaci in agricoltura.
“Crediamo che una politica agricola moderna e sostenibile debba tenere in considerazione tutti i soggetti implicati e interessati dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari – scrivono Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente e Francesco Panella, presidente nazionale UNAAPI - e soprattutto, riteniamo che il danno alle api debba essere considerato quale un sensibile indicatore e un primo possibile campanello d’allarme di ben più rilevanti conseguenze all’insieme dell’equilibrio ambientale”.
I fitofarmaci in causa sono l’Imidacloprid e il Fibronil. Sin dallo loro introduzione in agricoltura in Francia, nel 1991, gli apicoltori hanno osservato gli effetti letali di queste molecole sulle api. Si è recentemente giunti così a pronunciamenti giudiziari che, in osservanza al principio di precauzione, vietano l’uso di questi pesticidi su alcune colture.
Nonostante la situazione delle intossicazioni delle api in Italia sia di minore entità, Legambiente e l’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani si appellano tuttavia al ministro Alemanno affinché s’impegni ad acquisire con celerità tutti gli elementi che stanno alla base delle recenti pronunce e decisioni in Francia; attivi tutte le misure per il monitoraggio degli effetti dei trattamenti fitosanitari sulle api e sull’ecosistema; intervenga per ridefinire le procedure autorizzative dei nuovi preparati, adeguando l’indagine all’insieme dei loro possibili meccanismi d’azione con particolare attenzione alla persistenza d’azione delle molecole ed alle possibili conseguenze dei (cosiddetti) dosaggi subletali.
In Italia, gravi morie di famiglie d’api si sono verificate nelle ultime primavere nella Pianura Padana in occasione delle semine di mais conciato con Gaucho (il cui principio attivo è l’Imidacloprid).
Studi scientifici hanno dimostrato la notevole dispersione di Imidacloprid nell’ambiente in occasione di tali operazioni di semina, e danni rilevanti alle api si segnalano con rinnovata frequenza negli areali frutticoli così come nei vigneti in concomitanza di particolari trattamenti insetticidi.
Alla preoccupazione degli apicoltori si aggiunge quella di esperti scientifici di altri settori, preoccupati per eventuali effetti deleteri anche per la salute e per l’ambiente.
E sulla presenza di residui di pesticidi nei prodotti ortofrutticoli, Legambiente presenta un dossier mercoledì 26 maggio.
Legambiente, 19 maggio 2004