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Dal miele alle ceneri, secondo volume del ciclo 'Mitologica', sviluppa le analisi di Il crudo e il cotto, senza allontanarsi dall'area culturale precedentemente esplorata: quella dei miti sudamericani. Se nel primo volume il discorso era polarizzato intorno a due grandi categorie culinarie, dietro le quali traspariva l'opposizione tra stato di natura e stato di cultura, ora il campo di indagine si amplia, conducendo il pensiero mitico a uno stadio più avanzato. L'antitesi fra il miele e il tabacco è infatti più complessa: da un lato, per il fatto di presentarsi come cibo già pronto, il miele è al di qua della cucina ed esprime tutto il potere di seduzione della natura; d'altro lato il tabacco, che per essere consumato deve venire bruciato e non soltanto cotto, è al di là della cucina e tende a riavvicinare l'uomo agli esseri soprannaturali. Inoltre, i miti relativi all'origine della cucina si fondavano su opposizioni inerenti alla sfera della sensibilità: crudo e cotto, fresco e putrido, secco e umido. A questa 'logica delle forme', vale a dire che il gioco delle antitesi non si instaura più fra categorie sensibili, ma fra caratteristiche di tipo relazionale e formale: vuoto e pieno, contenente e contenuto, interno ed esterno. I racconti degli indios sudamericani rivelano così una capacità d'astrazione che li imparenta con un momento essenziale della cultura occidentale: quello in cui il pensiero mitico, raggiungendo la sua espressione più alta, è sul punto di risolversi nella riflessione filosofica e scientifica. |