Legambiente e Unione degli apicoltori italiani in piazza a Roma
(8 aprile 2008) Arnie vuote e alveari spopolati: i volontari di Legambiente e una folta delegazione di apicoltori sono scesi in piazza così, questa mattina a Roma, davanti al ministero delle Politiche Agricole per sollecitare l’attenzione del governo sugli effetti devastanti dei nuovi insetticidi, che spopolano gli alveari e appestano campagne e ambiente. Gli apicoltori da ogni parte d’Italia hanno abbandonato il loro lavoro per dare corpo alla collera perché anche quest’anno le loro api non produrranno miele.
“Per ora, e solo per ora, la stima è di oltre 40.000 alveari spopolati in contemporanea con le semine del mais nel nord ovest – dice Francesco Panella, presidente di U.N.A.API -. Ma la semina continua ed è appena cominciata anche nel nord est dove si segnalano già le prime morie di api. E anche questa primavera l’analisi chimica delle api morte ha rinvenuto molecole dei nuovi insetticidi neurotossici. La situazione dei nostri allevamenti evidenzia in modo inconfutabile quanto denunciamo da tempo: i nuovi potentissimi veleni, in dosi infinitesimali, hanno effetti drammatici, immediati e nel tempo, su api, insetti e natura”.
L’impatto ambientale degli insetticidi si somma ad altre emergenze che affliggono l’apicoltura, ma le nuove molecole possono essere ritenute a pieno titolo la goccia che fa traboccare il vaso. I nuovi insetticidi che sparsi nell’ambiente con le sementi fanno strage di api si chiamano Confidor, Actara, Gaucho, Poncho, Regent e Cruiser. Sono neurotossici e neonicotinoidi di seconda generazione, prodotti dai colossi della chimica BASF, Bayer e Syngenta. In Francia l’autorizzazione d’uso di queste sostanze, che si sono rivelate altamente tossiche e persistenti, è stata sospesa su tutte le colture d’interesse apistico.
“Questo apicidio è assurdo – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. L’agricoltura che adopera gli insetticidi rilasciati in questo modo è l’antitesi della qualità, che è invece la forza del nostro Paese. Occorre ridurre drasticamente l’uso della chimica in agricoltura. Ci appelliamo al governo affinché sospenda l’utilizzo delle molecole letali per gli insetti impollinatori, che sono importanti sentinelle ambientali, e riveda al più presto le modalità di autorizzazione di questi preparati insetticidi”.
Legambiente e U.N.A.API sottolineano la necessità di un monitoraggio sistematico dello stato degli allevamenti apistici con il pieno coinvolgimento dell’associazionismo apistico.
Chiedono al governo di:
dare ascolto al drammatico allarme e alle molteplici testimonianze degli apicoltori italiani e voler finalmente prendere atto della moria delle api e di tutti gli insetti utili;
sospendere d’urgenza l’autorizzazione d’uso delle sostanze neonicotinoidi e/o ad azione neurotossica sistemica, quantomeno per tutte le colture visitate dagli insetti impollinatori e utili;
aggiornare, sia in Italia, sia nella Ue, anche in campo agricolo le procedure per una vera ed efficace valutazione di impatto ambientale, sia precedente che successivaall’autorizzazione d’uso, delle sostanze chimiche che vengono copiosamente immesse nell’ambiente.
(Ufficio Stampa Legambiente)
Altre notizie: 8 aprile: apicoltura italiana in piazza
http://www.mieliditalia.it/n_8aprile_stampa.htm