Sabato 2 ottobre a Lazise per 'i giorni del miele'
UN MENU PER LANCIARE LA CUCINA EUROPEA AL MIELE
Per la presentazione ufficiale di Melitites, il primo vino italiano al miele, la cucina di Lago incontra la cucina della Carinzia: due cuochi, due tradizioni e ... tanti mieli
Sarà il giovane cuoco Stefano Tosi, 'atleta' di spicco della squadra olimpionica italiana di cuochi, a predisporre il menu di presentazione -in anteprima nazionale- del nuovo vino al miele Melitites che la Città di Matelica svolgerà in occasione de 'i giorni del miele' di Lazise.
Al fianco del giovane cuoco lacisense, un'ospite illustre della cucina europea al miele: la cuoca austriaca Gudrun Ressi, che nel suo ristorante di Rosental da anni propone e promuove le tradizioni culinarie europee legate al miele.
In questi giorni i due cuochi si sono confrontati per mettere a punto il menu ideale per evidenziare la nascita del primo vino al miele: quel 'Melitites' annunciato circa duemila anni fa da Plinio il Vecchio, come la sua Naturalis Historia ci ricorda.
Un menu per un pranzo riservato ai 'critici enogastronomici', che vedrà il pesce di lago seguire la proposta di un 'sconosciuto' prosciutto e speck al miele, grande novità per i 'sapornauti' italiani, per proporre poi dei primi piatti dove il classico millefiori accompagnerà pasta ripiena di lavarello e sformati di filetti di luccio, lasciando poi esibirsi l'arrosto austriaco di maiale in crosta al miele accompagnato da verdure condite con dressing di miele d'acacia, limone e fichi freschi. Per concludere con un trionfo di dolcezze matelicesi, destinate a 'presentare ufficialmente' il nuovo vino Melitites, che nasce dalla collaborazione tra gli enologi delle Cantine Belisario, la Cooperativa Apicoltori Montani e gli specialisti del Centro Analisi Sensoriale del Comune di Matelica, Città del Miele della regione marchigiana. Oltre tre anni di lavoro che consentito la messa a punto di un nuovo vino che vede l'aggiunta di miele nella fase di vinificazione. Il risultato è un vino dolce da dessert, dai requisiti interessanti, che porta con sé tutti i valori dei grandi verdicchi e dei preziosi mieli del territorio matelicese.
L'uso del miele in cucina ha origini antiche, che meritano di essere sicuramente riscoperte e reinterpretate dalla creatività dei cuochi, sempre più attenti e impegnati a promuovere 'i sapori' del ricco territorio italiano.
Alla 'riscoperta del miele in cucina' hanno contribuito in questi ultimi due anni anche le Città del Miele, che nelle diverse manifestazioni locali dedicate al miele particolare attenzione riservano a proporre tanti e diversi menu tutti dedicati al 'miele in tavola', diffondendo anche diverse ricette italiane di piatti di tradizione che vedono il miele presente come co-protagonista di sapori da esaltare e completare.
Il miele appare sulla tavola prima dello zucchero e ancora oggi è ingrediente importante per molti dolci della migliore tradizione pasticcera di tante regioni italiane, alcuni dei quali hanno raggiunto fama internazionale. Basti pensare al Mandorlato di Cologna Veneta, piuttosto che al torrone di Cremona o al cannolo siciliano.
Da alcuni anni l'uso del miele in cucina vive un suo vero e proprio 'rinascimento' che sta conquistando non solo nuovi palati, ma anche nuovi compagni del gusto: dal suo accompagnamento ai grandi formaggi, a ingrediente straordinario per primi piatti, per giungere ad essere abbinamento ideale di arrosti di carne, ma anche di piatti di pesce.
Il segreto di questa 'new entry del miele' in cucina è il dosaggio, che richiede una sapiente misurazione: discreto e mai invadente, mirato nella sua specificità di sapore, navigatore ideale nella guida del piatto e quasi mai pilota.