<-- pittura del Guercino (1591-1666) in cui Sansone offre "Miele in favetto"ai genitori
Oltre offrire abitualmente miele liquido o cristallizzato, l’apicoltore esperto, con
piccoli accorgimenti,
volendolo, riesce a consegnare agli amici anche parte d'un favo di miele integrale
proprio come lo hanno rifinito le api.
La metodologia operativa:
dentro ai soliti spazi perimetrici in legno dei telai per mielari, all'interno, cioè, di
pareti protettrici per le migliaia di mini bicchierini (cellette esagonali) in cui le api
stivano il miele, l'operatore apicolo inserisce delle cornicette divisorie.
Pur notando quella anomalia edilizia..le api si rassegnano a proseguire la costruzione
cerea delle cellette con pareti sottilissime fino al loro totale riempimento ( lo spessore
è meno che 0,085 millimetri)
Approfittando del fatto che le api, ora, non sono presenti per pungere, si noti come le
cellette siano finissime e ciò nononostante robuste, di forma esagonale, con finalizzata
diagonale verso l'alto dell'11 per cento onde evitare che il miele coli, già solo
gravitazionalmente, verso il basso.
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Ogni celletta può contenere miele da trenta a cinquanta volte più del suo peso...
A fine raccolto, premendo sugli incastri divisori, l'apicoltore può estrarre i favetti,
sistemandoli in un apposito contenitore di voluta trasparenza per la vendita che vuole
andare incontro anche alla intelligente giustificata curiosità dei consumatore.
Fatta eccezione per il Castagno,abitualmente 21% e più e per Erica Calluna (23%), Trifoglio
(23%) e corbezzolo (23 %),altro dato interessante da ricordare è che queste cellette, sono
state chíuse dalle api senza ricorrere al rifrattometro, soltanto quando il miele
contiene il 18( circa) per cento di acqua.
Tale ambiente diventa quasi proibitivo per ogni organismo microbico..
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Finché non decidiate di aprirlo
TENETE IL FAVETTO IN VERTICALE, RIVOLTO VERSO L'ALTO.
Apertolo adagiatelo su un piatto.
RITAGLIATENE UNO SPICCHIO. Riponete piatto e miele dentro ad un sacchetto grande da
chiudere il meglio possibile.
Conservare in frigo, zona verdura.
Facendo tutto il teatro possibile, con grandi inspirazioni a narici quasi chiuse per la
sconvolgente degustazione,inducete il vostro bambino a fare altrettanto:
masticare questo "cicles" senza deglutirne la cera.
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n.d.wm. Giacomo
Da Ho visto Nina volare di Fabrizio de Andrè CD Anime salve
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall'altra la cera
mastica e sputa
prima che venga neve
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Mastica e sputa
da una parte la cera
mastica e sputa
dall'altra il miele
mastica e sputa
prima che metta neve
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Se la ingerisce, ci si ricordi che non è nociva.
Già il miele classico ha precisi valori,(vedi trattazioni specifiche) ma, è soprattutto il
Favetto che mette a contatto con quel mondo di elementi che permette alle api di
stivare per lungo tempo venti chili di miele e polline senza che microrganismi li possano
intaccare nonostante la grande umidità ambientale; nonostante trentamila api giovani sane,
api malate, anziane, vivano accanto, addome agglomerato ad addome e pur usufruendo del
laboriosissimo ciclo defecatore e respiratorio (ossigeno- anidride carbonica); climatizzano
l’ambiente sfruttando addirittura l’evaporazione dell’acqua.
-Le api, quelle simili alle nostre attuali, hanno imparato a sopravvivere e conservare
questi loro prodotti /miele, cera, polline, propoli, pappa reale, in cinquanta milioni di
anni secondo Wilson, E.0. (1979)..in tantissimi anni, cioè, di silenziose "rimedidate"
sperimentazioni,
Tentativi non privi di autentiche decimazioni generazionali
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Una domanda.
Sia pure in quantità minime nel Miele a Favetto sono presenti ..?
zuccheri a molecola complessa (saccarosio-pensiamo ad una carrozzina port’enfant con
seggiolino doppio per due gemelli; zuccheri, analogamente, con molecola doppia-complessa
..);
zuccheri a molecola semplice, un solo seggiolino, tipo il fruttosio o il glucosio che
noi non dovremo "spaccare" più durante la digestione perché ciò è già stato fatto dalle api
con i loro enzimi;
Presenti pure..?
minerali, vitamine, acqua ossigenata disinfettante della nonna:perossido di
idrogeno,inibina, varie molecole di aminoacidi-le mattonelle del pavimento
proteine, peptidi a funzione digestiva-ormonale,resina antibiotica (propoli),..
In sintesi.
Zuccheri, cioè, a molecola complessa, zuccheri a molecola semplice, minerali, vitamine,
acqua ossigenata, aminoacidi; non visibili ad occhio nudo ma di certo pure sempre presenti
nella massa del miele di milioni di granellini di polline.?
Risposta.
Senz'altro si riscontra tutto ciò!
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A proposito della resina presente nel Favetto in questione, a occhio nudo o con il semplice
olfatto é già possibile constatarla.
Le api rinforzano sempre con propoli le culle per le nuove sorelle, le celle reali della
futura madre e, logicamente, anche ogni "culla" dove decidano di scaricare il nettare che
faranno diventare miele
-Nella loro borsetta della spesa ( una mini autobotte-la borsa mielaria) le api trasportano
da 60 a 70 milligrammi di nettare o dieci milligrammi di polline equilibratamente suddiviso
su ogni lato esterno delle loro cosce per una perfetta aerodinamica(da aere=aria) rotta
verso la pista d’atterraggio di casa.....!
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Ruminando( absit iniuria!) ripetuti spizzichi di questo Favetto, non abbiate timore a
sentenziare agli amici vicini, con aria da sobri filosofi epicurei, sussiegose ripetute
esclamazioni come: " Fragrante,Aromatico,.. Eccezionale.! "
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"Il miele è l’epopea dell’amore.. Anima e sangue dolente di fiori/ condensati
attraverso un altro spirito( quello dell’ape)"
F. Garcia Lorca, Il canto del miele
Bibliografia: La produzione del Miele in favo. Roger A. Morse Ed. FAI