Avvelenamenti api:allarme nazionale
NEWSLETTER N. 1 DEL 30 maggio 2007
AVVELENAMENTI API: ALLARME NAZIONALE
Con la presente Vi informiamo che:
1. E’ in linea, consultabile e riproducibile- con la sola preghiera di indicare la
fonte- il Dossier U.N.A.API. sui neonicotinoidi con titolo “Hanno fatto un
deserto e l’hanno chiamato… agricoltura” che è stato inviato ai Ministri
dell’Agricoltura e della Salute e agli Assessori all’Agricoltura e alla Sanità
delle regioni toccate dal disastro ambientale.
Il documento è consultabile, riproducibile e scaricabile all’indirizzo:
http://www.mieliditalia.it/neonicotinoidi.htm
2. Sulla strage d’api si è espressa, con una presa di posizione unitaria, gran parte
del mondo associativo italiano con la sottoscrizione da parte di diverse realtà a
valenza nazionale e di realtà territoriali associative apistiche degli areali dove
si sono verificati gravi spopolamenti connessi all’uso di neonicotinoidi nella
concia delle sementi. Il comunicato unitario è disponibile all’indirizzo:
http://www.mieliditalia.it/n_avvelena2.htm
Hanno aderito ulteriormente alla denuncia l’Associazione Produttori Apistici
Provincia di Bergamo e l’Associazione Produttori Apistici Umbri- APAU, che
denuncia come in Umbria si siano verificati spopolamenti notevoli nella
provincia di Terni e, anche se in modo meno evidente, nella provincia di
Perugia. Qualora un’associazione ritenga di sottoscrivere questo appello
chiediamo di segnalarcelo al più presto, provvederemo noi ad aggiornare le
adesioni sia sul sito www.mieliditalia.it, sia per eventuali pubblicazione e
pubblicizzazione dell’iniziativa.
La Federazione Apicoltori Italiani ha quindi assunto anch’essa una posizione
inequivocabile che è espressa e visionabile al seguente indirizzo:
http://www.federapi.biz/index.php?option=com_content&task=view&id=261&
Itemid=1
3. Negli ultimi giorni la stima di 10/20.000 alveari spopolati, che non
produrranno miele in pianura padana, si sta rivelando errata per difetto poiché
siamo già ampiamente sopra i 20.000 spopolamenti segnalati. E’ quindi più che
plausibile, tenuto conto poi di tutti quelli che le api le accudiscono con una
cadenza temporale più episodica, che la cifra vada addirittura raddoppiata.
Il danno economico, se si tiene conto solamente della perdita di produzione
sulla prima fioritura successiva a quella dell'acacia, auspicando ma non dando
per scontato che le famiglie d'api colpite si riprendano per i raccolti
successivi, moltiplicando i soli 20.000 alveari accertati, per ora, per una
produzione media di 20 kg e moltiplicando per una quotazione assai
prudenziale di 3 euro più iva, si aggira su più di un milione e mezzo di euro.
A questo primo danno vanno aggiunti tutti i costi gestionali aziendali per
cercare di ripristinare in salute le famiglie d'api.
4. Fonte: Agenzia Stampa “Il Velino”
(22 maggio 2007) Legambiente e U.N.A.API., l’Unione Nazionale Associazioni
Apicoltori Italiani hanno deciso di scrivere ai ministri della Salute e
dell’Agricoltura al fine di sollecitarne l’attenzione sul preoccupante fenomeno ormai
drammaticamente evidente anche in Italia - della moria delle api a causa
della diffusione di alcuni fitofarmaci sistemici in agricoltura. Le due
organizzazioni si appellano quindi ai ministri Turco e De Castro affinché
s’impegnino ad acquisire con celerità tutti gli elementi che stanno alla base delle
denunce degli apicoltori italiani.
“Sarebbe un errore - ha dichiarato Francesco Panella - pensare alla moria delle api
come a un problema solo per gli insetti o per gli apicoltori. Le api rappresentano
infatti un sensibile indicatore di ben più rilevanti conseguenze all’insieme
dell’equilibrio ambientale. E se un pesticida può risultare così dannoso per l’ape -
ha precisato Panella - riteniamo debbano essere approfonditi anche tutti i
potenziali effetti sull’intera catena alimentare e quindi sull’uomo”. Il presidente di
U.N.A.API. ha poi ricordato che in Francia sono state emesse sentenze dal più alto
organo giudiziario che confermano il mancato rispetto delle garanzie necessarie
rispetto ai due principi attivi incriminati, mentre in Italia c’è stato “un silenzio
assordante in risposta a tutte le denuncie e agli allarmi espressi da diversi e
autorevoli soggetti”. Legambiente e U.N.A.API. hanno pertanto chiesto ai ministri
di attivarsi per “l’immediata sospensione dei preparati contenenti neonicotinoidi in
agricoltura e di predisporre rapidamente tutte le procedure per rivedere
l’autorizzazione dei principi attivi che non si limitino allo studio degli effetti
immediati, ma nel medio e lungo periodo per tutto l’insieme delle forme viventi”.
La lettera è consultabile, riproducibile e scaricabile all’indirizzo:
http://www.mieliditalia.it/download/lettera_avvelenamenti.pdf
Novi Ligure 30/05/07
Francesco Panella