News letter Unaapi del 24 novembre 2008
Con la presente vi informiamo che:
1 - Agro Chem contro api e ambiente. Cronache dell’impari battaglia
(22 novembre 2008) Nei giorni dal 4 al 7 novembre le società agrochimiche BASF, Bayer e Syngenta depositavano ricorso al Tar del Lazio per la sospensione urgente del decreto del 17 settembre di divieto di utilizzo di concianti a base di neurotossici.
Lunedì 17 novembre accertavamo, con stupore, che la sessione di giudizio era già stata fissata a Tar del Lazio per il 19 novembre (con una tempistica quantomeno inconsueta). I vicepresidenti di U.N.A.API. e di CONAPI, Andrea Terreni e Giorgio Baracani, si recavano quindi precipitosamente a Roma per capire meglio la situazione e per predisporre in fretta e furia il relativo dossier con le ragioni a difesa di api e ambiente. Nel frattempo si svolgeva una consultazione telefonica frenetica fra i presidenti di U.N.A.API. e di CONAPI, a Bruxelles per partecipare al Gruppo Miele del Copa Cogeca, con i consiglieri delle due strutture associative che si concludeva con la decisione di assumersi l’onere della copertura delle spese legali anche nel caso preventivabile come peggiore: tre procedimenti dal costo cadauno di oltre 15.000 Euro. Ovviamente abbiamo ritenuto indispensabile dare mandato allo studio legale dell’avvocato Costantini e costituirci come parte in causa. Lo abbiamo fatto consapevoli di essere David contro Golia. Come David armati solo della fionda, costituita dalla verità della nostra denuncia sugli effetti letali per le api dei neonicotinoidi, e dal coraggio derivato dalla volontà di salvare l'apicoltura, le api e gli equilibri ambientali che per l'apicoltura sono indispensabili. Nel procedimento di giudizio si sono costituiti da una parte quindi l’Avvocatura di Stato con l’ U.N.A.API. e il CONAPI mentre dall’altra le tre multinazionali - BASF, Bayer, Syngenta - e Agrofarma. La Camera di Consiglio del Tar di Roma ha riunito i tre procedimenti (fortunatamente) e ascoltato quindi le varie tesi tra cui quelle dei nostri avvocati e di quelli dell'Avvocatura dello Stato e in tarda serata ha emesso le tre ordinanze facendo proprie nel merito le tesi sostenute dai nostri avvocati, come esplicitato nelle seguenti affermazioni nelle motivazioni delle tre ordinanze: " .....il provvedimento ha natura precauzionale ed appare in tale ottica sufficientemente ancorato anche ai soli dubbi sulla tossicità dei prodotti e sulla necessità di procedere a ulteriori specifici accertamenti....." …"Rilevato altresì nel bilanciamento dei diversi interessi, che la preservazione dei cicli naturali assicurata dalle api -- che coinvolge la produzione non solo del miele ma anche delle piante e della frutta -- appare prevalente rispetto agli interessi meramente economici della ricorrente....." Dopo l'ottenimento della sospensiva delle conce, anche sul terreno dello scontro giudiziario per la seconda volta l'apicoltura italiana batte le tesi sostenute da Agrofarma. Sappiamo che la partita é tutt'altro che conclusa, ma intanto possiamo dire:
David-Golia 2 a 0!!!!!
P.S.: E’ opportuno rimarcare come l’aver ritrovato un cammino comune fra U.N.A.API. e CONAPI sia stato in questa occasione con molta probabilità determinante per il buon esito della nostra battaglia anche in campo giudiziario.
Giorgio Baracani, Diego Pagani, Francesco Panella, Andrea Terreni.
LEGGI LE ORDINANZE:
http://www.mieliditalia.it/download/ordinanza_TAR_Basf.pdf
http://www.mieliditalia.it/download/ordinanza_TAR_Bayer.pdf
http://www.mieliditalia.it/download/ordinanza_TAR_Syngenta.pdf
2 - Api, ambiente agricoltura su Report
REPORT in onda il 30 NOVEMBRE, ORE 21:30, RAI 3
“Il piatto è servito”, 2008, 80 min.
Un’inchiesta televisiva di Michele Buono, Piero Riccardi, collaborazione Lorella Reale, produzione Aleph Film/Roma
http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html
Con la scorsa inchiesta “Buon appetito!” raccontavamo che l’agricoltura e l’industria del cibo così come sono organizzati oggi, secondo l’Onu e la Fao contribuiscono al 30% del riscaldamento del pianeta e dunque non sono più sostenibili. Ma raccontavamo anche che un’agricoltura a basso impatto ambientale è possibile ed è efficiente. E’ però diffusa l’idea che un cibo biologico o organico deve costare di più. In parte è vero, ma i parametri economici che stiamo considerando non sono quelli giusti.
Quali sono i costi occulti di una certa agricoltura e dunque del consumo di un certo cibo? L’obesità, la malnutrizione, i pesticidi nel piatto o nei fiumi, quanto ci costano in termini di sanità, di costi sociali e ambientali? Quanto costa la moria di milioni di api o il lavoro nero che c’è dietro la raccolta di pomodori in Puglia? Quando acquistiamo un vasetto di miele o un barattolo di pelati cosa c’è dietro che il prezzo che paghiamo non ci mostra. I prezzi al dettaglio, ciò che noi consumatori paghiamo, crescono sempre di più, ma all’agricoltore arriva sempre meno. E allora qual è il limite di costo al ribasso di un pomodoro oltre il quale un pomodoro non è più un pomodoro se non nell’aspetto esteriore? Un costo equo del lavoro e cibo pulito, di qualità, possono essere per tutti? Chi sono i veri padroni dei prezzi di ciò che mangiamo? Da qui parte “Il piatto è servito”.
Il lungo viaggio nell’agricoltura italiana si snoda attraverso tutta l’Italia, ma anche all’estero (Francia e Germania) e la risposta sembra essere una sola: i padroni dei prezzi sono coloro che decidono ciò che dobbiamo coltivare, come lo dobbiamo coltivare e cosa dobbiamo mangiare.
Ma una serie di storie positive ci dimostrano che un cibo di qualità può essere per tutti.
Novi Ligure, 24 novembre 2008
U.N.A.API.
(Panella Francesco)