Carnia: l’orso goloso di miele
arriva a un passo dalle case
Prese di mira le arnie dell’allevatore Garibaldi a poca distanza da Paluzza. E nei giorni scorsi attaccati cervi e daini in un allevamento sul monte Arvenis.
PALUZZA. Dopo un mese e mezzo l’orso ricompare in Carnia e fa tre blitz in una settimana: uno sul Monte Arvenis in un allevamento, un altro ad alcuni alveari di Cavazzo e Trasaghis e l’ultimo, nella notte tra domenica e lunedì, ad un carrello con numerose arnie in una stradina secondaria in località Moscardo a Paluzza, a 100 metri dall’abitato di Casteons, percorrendo un sentiero che corre parallelo e dista un metro e mezzo dalla strada statale 52 bis.
«Questa notte - ci ha spiegato il proprietario degli alveari, Renato Garibaldi – un orso ha scardinato il carrello, dove si trovavano 20 arnie, ha sradicato un’arnia e rigirato il resto. Ha fatto un disastro. Ci sono impronte, peli, l’orso avrà preso un numero impressionante di punture con tutte quelle api. L’orso ha poi preso un sentiero per Paluzza. Ci è andato giù pesante – ammette - ma a suo pieno diritto è il suo territorio. Siamo noi che abbiamo antropizzato ogni ambiente naturale. L’orso non ha meno diritto di me di stare qui e dà una bella immagine della Carnia che deve vivere la sua presenza come un’occasione di valorizzazione».
A subire una visita dell’orso non proprio gradita è stato una settimana fa l’allevamento di qualche centinaio di cervi e daini sul monte Arvenis. Il titolare, Luciano Baseggio, ci spiega come un orso prima abbia sbranato una cerva e i due cuccioli appena nati e nei giorni successivi due daini. L’orso si è arrampicato sulla rete del recinto ed è entrato. La forestale e l’Università di Udine ora hanno installato delle telecamere ed un sms avvisa in caso di avvistamenti. «Anche oggi (ieri ndr) – racconta Baseggio – la rete era abbassata, le marmotte fischiavano e le cerve correvano nervose».
«Non vorrei - dice - che l’orso avesse preso il mio allevamento come un supermercato, bisognerebbe dissuaderlo a entrare qui. Ma come faccio ad elettrificare 6 km di recinto, in parte lungo precipizi? Bisogna trovare un altro sistema. Io un po’ di paura ce l’ho». Sulla non pericolosità dell’orso per l’uomo rassicura il professor Stefano Filacorda dell’Università di Udine che ribadisce quanto l’animale sia schivo. E dalla Regione dal 2009 provengono gli indennizzi che coprono i danni provocati da grandi carnivori (orso, lince, lupo) e ora, con un progetto comunitario, anche opere di prevenzione come recinti elettrificati che vengono concessi in comodato gratuito.
Ci sono poi dissuasori ad hoc e il progetto prevede anche gruppi di intervento. Filacorda si dice molto preoccupato, per l’incolumità dell’orso di Paluzza (che secondo lui potrebbe essere uno degli esemplari che si aggira da 2 anni in Carnia): si è avvicinato troppo alla strada, cosa molto rara.
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http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/06/14/news/carnia-l-orso-goloso-di-miele-arriva-a-un-passo-dalle-case-1.512058