Indice da tenere sott’occhio leggendo il testo sui singoli argomenti.
Ossalico.
Varie maniere di somministrazione:dose svizzeravedi anche Ossalico-Dosi italiane1.sgocciolamento
a) tra le intercapedini; b) soltanto sui dorsali superiori dei telai; <---Ossalico.. solo quando cadono le foglie2.nebulizzato : a) sulle pareti dei favi; b) schizzato-nebulizzato sotto il copri nido tenuto in posizione diagonale
Italia
modalità sgocciolamento100 grammi di ossalico diidrato- 1 kg di zucchero - 1 litro acqua distillata
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ancòra modalità sgocciolamento
80 g ossalico -400 grammi zucchero- 1 litro d’acqua distillata
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<---Sgocciolamento tra gli spazi o soloOssalico nebulizzato
spruzzato sulle api di ogni facciata del favo ( che verrà estratto)
28 grammi di ossalico - zucchero zero - 1 litro d’acqua demineralizzata
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<---Nebulizzare l’ossalico sulle pareti dei favi presidiati
Svizzera- Centro Europa
Sgocciolamento e non nebulizzazione
Composizione anno 2001
35 grammi di ossalico - 675 grammi di zucchero- 675 ml acqua distillata
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Voglio anticipare subito quanto sono riuscito a recepire circa la dose svizzera. Affido evidentemente a ciascuno la sua responsabilità. Preciso tuttavia che io stesso sono fruitore già soddisfatto degli esiti della dose.
Anche solo su qualche arnia, sotto la propria intelligente-coraggiosa responsabilità.... penso quindi si possa si debba per il bene delle api, meno impasticcamento, irrorare l’ ossalico secondo le succitate indicazioni svizzere romande ( il francese è lingua romana-romanice) e svizzera tedesca .
Altre premesse chiarificatrici
Da corrispondenza privata resa pubblica, modalità "Grande fratello apistico":
Caro Livio, per il momento sono abbastanza percentualmente depresso ma ho fiducia in te ...mio psicoanalista..
Come tu sai non riesco ad accettare didatticamente equazioni che ritengo facili solo per qualcuno di noi: 35 grammi di ossalico in un litro di sciroppo zuccherato:1-1-. Cosa vuol dire in pratica.?
Livio Cortesi, redattore di L’Ape : Rivista di Apicoltura . Bellinzona:
"E’ importante far lo sciroppo 1:1, ossia assicurare la stessa quantità in Peso per acqua e zucchero. Mezzo litro d’acqua e mezzo chilogrammo di zucchero ci darebbero soltanto 0,8 ( 800 cc o ml) e non un litro...
-Per soluzione 1:1, quindi, si intende uno sciroppo composto dalla stessa quantità di acqua e di zucchero.
In altre parole, si può parlare di un 1 litro di sciroppo solo quando la quantità in peso di acqua sia uguale al peso dello zucchero."
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"Questa mattina mi sono rassegnato a provare in concreto " il metà e metà" 675 grammi di zucchero e 675 circa millilitri di acqua...
Ho costatato in realtà che pesando 675 grammi di zucchero e scegliendo altri 675 millilitri di acqua
( in quantità, cioè, metà e metà), si ottiene effettivamente una bottiglia di 1 litro con sciroppo zuccherato 1:1
In pratica.
In una pentola ampia ed abbastanza profonda, mettere quattro dita di acqua Al centro, metodo bagnomaria, un altro contenitore da un chilogrammo e mezzo (non un vasetto da miele che ha volume per un peso specifico a parte !) con 675 millilitri d'acqua ...
Accendere il gas. Il calore dell’acqua deve restare quasi impercettibile altrimenti l’ossalico reagirà come il citrato esaurendosi fortemente.
Riversare subito anche i 675 grammi di zucchero. Mescere. Come si diceva già ancora prima che il pollice non tolleri la temperatura dell'acqua, spegnere il tutto e con attenta calma vuotarvi i 35 grammi di ossalico. A 20 gradi l'ossalico si scioglie, si amalgama bene.
La stessa pentola per il bagnomaria (con acqua ancora tiepida) potrà seguire l'apicoltore- irrorante il capezzale delle pazienti api.. Si manterrà così più che possibile una temperatura adatta all'impatto ambientale dell’arnia "(a.p.)
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Come relax, fuori onda. Origine della dicitura "bagnomaria".
Sopra, poco fa, si è parlato di bagnomaria nella preparazione della dose ma perché non bagnoteresa, bagnogiovanna?
Pare sia stata Miriam, la sorella di Mosè ed Aronne, nel deserto, a fare queste prime prove di intelligenza pratica femminile nel riscaldare il cibo senza doverlo mettere sempre direttamente sul fuoco stesso... Pensiamo anche a ciò, quando vorremo intiepidire appena l'acqua .
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Dalla Rivista :L’Ape-marzo-aprile 2001, anno LXXXXIV. Conto Corrente Postale 65-615-9, Bellinzona. Charrière J.D.,Imdorf A.Centro di Ricerche apicole, FAM Liebefeld, CH-3003 Berna
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Raccomandazioni concernenti il trattamento con acido ossalico diidrato per sgocciolamaneto applicabili nell‘Europa centrale
Una volta avuta a disposizione la dose dei 35 grammi di ossalico- 675 g zucchero- 675 acqua distillata se ne preleverà:
30 ml.( 30 cc) per colonie di piccole dimensioni
40 ml per colonie medie
50 ml per colonie di grandi dimensioni
Queste quantità corrispondono grosso modo a 5-6 ml per spazio occupato da api nelle arnie svizzere o Dadant
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Epoca del trattamento: in assenza di covata, tra novembre e dicembre
Eseguire un unico trattamento in autunno
La soluzione viene fatta sgocciolare tra i telaini direttamente sulle api
La soluzione dev’essere applicata tiepida
La temperatura durante i trattamenti dev’essere superiore a O° C.
La soluzione di acido ossalico va preparata immediatamente prima del trattamento.
Qualora ciò non fosse possibile, essa può venire preparata in anticipo e conservata per un periodo di 6 mesi al massimo a una temperatura inferiore a 15 °C
-Conservare il prodotto nel contenitore apposito originale debitamente contrassegnato, chiuso e lontano dalla portata dei bambini.
-Proteggere la pelle ( guanti) gli occhi, le vie respiratorie, semimaschera filtrante del tipo FFP2SL ( EN149) o filtro anti polvere P2SL(EN143) applicato sulla maschera in gomma"
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NB. Qualche personale considerazione.
-I consigli del Centro Ricerche bernesi valgono anche per i tempi, per tutte le dosi italiane che hanno a che fare con l’ossalico
-Non pensare che le varroe debbano cadere tutte assieme nelle prime ventiquattr’ore. Sovente persistono dosi elevate anche dopo venti giorni o più.
Bisogna saper attendere la caduta delle varroe
(Vedremo un diagramma molto espressivo al riguardo in un argomento specifico ormai sul filo del traguardo : come conteggiare la caduta media di varroe per saper globalmente e con un sicurezza quasi matematica quante siano ancora presenti nel glomere)...
-Attendere almeno un mese prima di effettuare una seconda operazione di pulizia antivarroa.
D’inverno una è appena sopportabile dalle api.
(E se anche a voi anche dopo soli cinque minuti un infermiere del reparto " Natura premit"? volesse sottoporvi ad un secondo tentativo evacuatore .. che cosa ne direste? ) Siate pazienti!
--Sulla temperatura esterna ritengo ci debbano essere almeno 8°-10° gradi e-importantissimo- che le api nelle ore successive possano uscire ed asciugarsi almeno un po’. Quando si accenna ai soli 5 gradi andrebbe sempre ricordato che subito dopo la temperatura non deve poter scendere in picchiata ma con il procedere delle ore incamminarsi verso il discreto tepore del mezzogiorno
-Non posso accettare proprio si operi con soli 2-3 gradi. Ci sono documentazioni di mortalità e di api sovente anche solo perché le basse temperature in atto sono peggiorate....
-Attendere una giornata in cui dal mattino si preveda con buona certezza meteorologica che a mezzogiorno il clima sarà discreto
Che un bimbetto messo a bagno a soli cinque gradi, durante il lavaggio, con temperature per lui decisamente esquimesi, non muoia, non significa che i cinque gradi siano accettabili
-Non fare mai il trattamento nel pomeriggio tardi , o peggio che peggio, verso sera, verso le diciassette; la notte per le api bagnate sarà decisamente problematica......
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Non è economico e molecolarmente utile avanzare dell’ossalico per il solo fatto di non aver azzeccato la giusta dose
Venendo incontro, quindi, a chi ha poche arnie, facendo la metà del tutto e poi ancora la metà della metà, ecco delle soluzioni possibili partendo dalla base di riferimento dei 35 grammi di ossalico diidrato.
35 grammi di ossalico - 675 grammi zucchero-- 675 ml acqua
17, 1/2 grammi di ossalico - 337 di zucchero - 337 ml di acqua
8 e mezzo grammi di acido ossalico ---- 168 grammi zucchero ---- 168 acqua dem. tiepida
4,1/2 grammi di acido ossalico -84 grammi di zucchero- 84 ml acqua dem.
2 grammi acido ossalico - 42 grammi zucchero - 42 acqua demineralizzata.
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Per offrire giusti elementi basilari di fiducia sulla dose proposta ecco un documento del Centro Richerche che si è impegnato a gestire l’operazione . Centro ricerche di Charriére ( Ne possediamo anche un altro dettagliato su varie dosi testate e poi scartate...)
Corrispondenza.
A Cortesi Livio
NB: ci scusiamo grammaticalmente per la mancanza totale di accenti acuti o gravi che il testo posta elettronica si è rifiutato di inserire..)
Liebefeld. 26 octobre 2001
Peter Fluri m'a transmis votre question concernant les recommandations pour I'usage de l'acide oxalique par degouttement (sgocciolamento) au Tessin.
Acido ossalico per sgocciolamento e non per nebulizzazione
L'acide oxalique est très efficace pour lutter contre les Varroas dans les colonies sans couvain. L'application par dègouttement apporte une rèelle simplification par rapport au sprayage d'où un intèret important de la part des apiculteurs.
Lors des premiers essais que nous avons entrepris, nous avons cependant observè qu'une teneur trop èlevèe en acide oxalique de la solution rìsquait d'affaiblir les colonies. Les essais entrepris ces deux dernières annees en Romandie et en Suisse allemande avec des ruches suisses et Dadant avaient pour buf d’optimalìser la formulation pour atteindre une haute efficacitè acaricide avec un minimum d'effets secondaires sur les abeilles.
Ces essais approfondis ont clairement dèmontrè que la solution dite Italienne (100 g acide oxalique dih. + 1l d'eau + 1 kg de sucre ce qui correspond à 60 g AO dih. dans un litre de sirop de sucre 1: 1 ) est trop concentrèe.
La soluzione italiana dei 100 grammi è troppo concentrata
Une teneur en acide oxalique rèduite presque de moitiè se revèle encore hautement efficace tout en etant bien toleree par les abeilles.
Riducendo di quasi metà la dose di acido ossalico questa si rivela ancora altamente efficace e tollerata dalle api.
C'est la raison pour laquelle nous re- commandons la solution faite de 35 g d'acide oxalique dihydrate dilue dans 1 litre de sirop de sucre 1.1
Noi proprio per questo raccomandiamo la soluzione di 35 grammi di ossalico in un litro di sciroppo zuccherato
La question de savoir si nos recommandations sont egalement valables pour le Tessin est justifie.
Je pense cependant que pour une application par degouttement en hiver, les conditions climatiques ne jouent pas un ròle important pour autant que le traitement ait lieu en absence de couvain. La quantite de produit liberee dans la ruche ne depend pas de la temperature comme cela est le cas avec l'acide formique ou le thymol et les conditions hivernales pour une grande partie du Tessin ne sont pas très differentes de celles du Nord des Alpes. Si I'on traite en absence de couvain, il n'y a pas de raison que l'efficacité soit inferieure à celle enregistrée dans nos essais.
Nous pouvons egalement relever pour corroborer ces dires, que plusieurs grands apiculteurs tessinois ou du Sud du Tyrol ont utilisé la solution que nous recommandons à leur entière satisfaction.
Grossi apicoltori del Ticino hanno utilizzato le nostre indicazioni rimanendo soddisfatti
Le centre de recherches apicoles conseille donc aux apiculteurs tessinois la dose de 35 g d’acide ossalique dihydrate diluie dans 1 litre de scirop de sucre 1:1.
Salutations les meilleures.
Centre de recherches apicoles . J.D. Charrière
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Dosi italiane
Varie modalità di somministrazione
Seguirà
--Precauzioni e risposte per emergenze sanitarie
Con stima Adolfo Percelsi