Osservatorio nazionale miele: comunicato stampa relativo alla cancellazione dei fondi per l'apicoltura
LE API MUOIONO E IL GOVERNO CANCELLA I FONDI PER L’APICOLTURA
Le dichiarazione del ministro dell’economia Giulio Tremonti di voler cancellare il finanziamento di 2 milioni di Euro a sostegno dell’apicoltura sono fonte di grande preoccupazioni per gli operatori del settore.
Sulla crisi dell’apicoltura e i rischi di sopravvivenza del settore si sa praticamente tutto: oltre ai mali strutturali di cui soffre, determinati dalla frammentazione produttiva, dal permanere di aree di scarsa professionalità, dall’inquinamento atmosferico e dal cambiamento climatico, oggi le api muoiono determinando lo spopolamento degli alveari che, soprattutto nel Nord-Italia, mette a rischio la produzione di miele e più in generale l’agricoltura e l’ecosistema.
In tale contesto la definizione data dal ministro Tremonti di “interventi non seri”, riferendosi a quelli per l’apicoltura, e la conseguente decisione di cancellarli, rappresenta un errore grave.
Non spetta a noi la valutazione politica, di pertinenza delle forze politiche e di quelle associative, ma come Osservatorio nazionale del miele possiamo rilevare che si tratta di un clamoroso errore perché:
a) l’apicoltura vive un momento drammatico, che mette a rischio la sua stessa esistenza, il fenomeno è in uno stadio ancora più avanzato negli Stati Uniti e in altre aree europee;
b) il danno vero non si limita alla perdita pur importante di reddito per gli apicoltori che spesso costituiscono anche aziende agricole, di quella agricoltura che per sopravvivere deve essere necessariamente multifunzionale;
c) la produzione molto scarsa di mieli costituirà un danno anche al made in Italy del settore food;
d) il danno maggiore, tuttavia già presente, è costituito dalla carenza di impollinazione per l’agricoltura, in particolare per la frutticoltura e il rischio che per un futuro molto prossimo la situazione sia ben più difficile. Sono già molti gli apicoltori che hanno spostato gli alveari superstiti agli spopolamenti dalla produzione di miele alla impollinazione su richiesta e pagamento dei frutticoltori;
e) la legge dello Stato sull’apicoltura, che ha riconosciuto un ruolo importante al settore, varata nella legislatura in cui era insediato il precedente Governo Berlusconi, è importante perché accompagna l’innovazione normativa con una dotazione finanziaria, modesta ma essenziale per ottenere risultati concreti;
f) l’importanza di tale innovazione è ancor più consistente perché organizza gli investimenti finanziari sia attraverso le Regioni sia attraverso azioni nazionali che tendono a perseguire obiettivi univoci su tutto il territorio del Paese;
g) è grave quindi la definizione di sperpero data all’intervento, soprattutto oggi, nel momento in cui la crisi è ben più grave di quando l’intervento fu disposto e, come ultima considerazione, dispiace rilevare che sarà proprio l’apicoltura del Nord-Italia a pagare questa decisione, come dimostra il report disponibile sul sito dell’Osservatorio alla pagina: http://www.osservatoriomiele.org/secondorapporto.pdf