Estratto dimostrativo da

STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE DEI MIELI D’ABRUZZO

promosso dal Consorzio di Tutela del Miele d’Abruzzo

Lucia Piana

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SOMMARIO

INTRODUZIONE................................................................................................................................. 4

Le denominazioni d’origine come sistema di valorizzazione del miele................................. 4

Lo studio di caratterizzazione geografica del miele............................................................... 7

Scopo dello studio................................................................................................................. 10

 

L’AREA STUDIATA........................................................................................................................... 11

1. Collina litoranea.......................................................................................................... 12

2. Collina interna............................................................................................................ 13

3. Montagna interna........................................................................................................ 13

 

L’APICOLTURA IN ABRUZZO........................................................................................................... 14

 

MATERIALI E METODI...................................................................................................................... 18

 

RISULTATI....................................................................................................................................... 20

Umidità.................................................................................................................................. 20

Idrossimetilfurfurale (HMF).................................................................................................... 22

Indice diastasico.................................................................................................................... 23

Caratteristiche organolettiche............................................................................................... 25

Caratteristiche microscopiche............................................................................................... 25

 

TIPIZZAZIONE BOTANICA................................................................................................................ 27

Miele uniflorale di lupinella.................................................................................................. 29

Miele uniflorale di melata..................................................................................................... 30

Miele millefiori...................................................................................................................... 31

Miele millefiori di montagna................................................................................................. 34

Miele uniflorale di robinia..................................................................................................... 36

Miele uniflorale di santoreggia............................................................................................. 37

Miele uniflorale di sulla......................................................................................................... 38

 

TIPIZZAZIONE GEOGRAFICA............................................................................................................ 40

Miele uniflorale di lupinella.................................................................................................. 45

Miele uniflorale di melata..................................................................................................... 48

Miele millefiori...................................................................................................................... 51

Miele millefiori di montagna................................................................................................. 55

Miele uniflorale di robinia..................................................................................................... 59

Miele uniflorale di santoreggia............................................................................................. 62

Miele uniflorale di sulla......................................................................................................... 65

Miele a base di girasole........................................................................................................ 68

 

CONCLUSIONI................................................................................................................................. 71

 

BIBLIOGRAFIA................................................................................................................................ 72

 

Allegato I        Indice delle regioni agrarie d’Abruzzo

 

Allegato II       Analisi melissopalinologiche dei mieli studiati

Testo omesso

Miele millefiori di montagna

La seguente tabella riporta i risultati dell'insieme delle analisi fisico-chimiche e microscopiche per il miele millefiori di montagna. La tabella riporta anche alcuni dati statistici; per il colore, trattandosi di un indice non additivo si è preferito indicare solo moda e mediana invece della media e deviazione standard. Come dati microscopici vengono riportati il valore del rapporto tra gli indicatori di melata e i granuli pollinici e le forme polliniche prevalenti (sia il rapporto im/gp che le percentuali tengono conto dei soli pollini di piante nettarifere). Questi mieli sono caratterizzati da una costante presenza, più o meno importante, della lupinella (Onob.), accompagnata prevalentemente da altre leguminose (Leg.). Il gruppo di mieli appare nell’insieme abbastanza omogeneo, con alcune eccezioni imputabili a una presenza di melata più consistente o alla produzione in periodi più avanzati, caratterizzati dalla presenza di edera (Hede.) e perlina (Odo.). Dal punto di vista organolettico il miele millefiori di montagna più comune può essere descritto come un prodotto piuttosto chiaro, che cristallizza entro pochi mesi dalla produzione, dall’odore e dal sapore piuttosto delicati. Si possono distinguere due tipologie: l’aroma leggermente vegetale, di fieno, dei mieli a base di leguminose e quello floreale/fruttato, a volte moscato, ricorrente nei mieli in cui prevale la lupinella o la Sideritis. I prodotti più scuri sono dotati di una più forte componente aromatica.

 

Tabella 13

 

 

Testo Omesso

Tabella 21

 

 

I mieli millefiori di montagna hanno uno spettro pollinico simile a quello definito per i mieli di lupinella. Anche in questo caso l'associazione lupinella/altre leguminose è l'elemento più tipico. Mieli a base di lupinella si producono anche nei prati alpini, ma in questo caso è completamente assente la sulla, che compare solo al di sotto della pianura padana, sulle prime colline argillose della Romagna, mentre sono sempre presenti le Ericaceae, che qui compaiono solo in un caso. Rispetto ai mieli uniflorali di lupinella della stessa area, in quelli millefiori cresce la proporzione delle altre leguminose foraggiere (Coronilla/Hippocrepis, Lotus, Trifolium repens, Melilotus, Hedysarum, Dorycnium penthaphyllum). Altri elementi caratterizzanti sono l’associazione delle leguminose citate con Olea e Helianthemum, e la contemporanea assenza di Castanea, frequente invece nei mieli alpini e del versante tirrenico dell’Appennino. Papaver, Cruciferae, Salix, Rubus f., Graminaceae e una rosacea del gruppo Pyrus completano lo spettro tipico. Questo tipo di elaborazione dei dati non mette in evidenza la presenza di alcuni mieli che si discostano parzialmente dallo spettro tipico in quanto, pur presentando gli stessi elementi, le proporzioni percentuali variano. Alcuni dei mieli analizzati, prodotti in stagione più avanzata rispetto al resto del campionamento presentavano, a fianco degli elementi ora ricordati, proporzioni importanti di Hedera, Odontites e Asparagus acutifolius, tre specie a fioritura tardo estiva, assieme a Melilotus e Dipsacaceae. Questo tipo di spettro pollinico deve essere considerato come una variante possibile per la stessa zona di produzione.

Testo omesso

Conclusioni

Le analisi effettuate su 146 campioni di miele prodotto in Abruzzo hanno permesso di evidenziarne le caratteristiche qualitative e peculiari che vengono di seguito riassunte:

 

·      La qualità del prodotto dal punto di vista della conservabilità (contenuto di umidità) e freschezza (contenuto in HMF e indice diastasico) è generalmente buona.

·      Si evidenzia una discreta percentuale di campioni con tendenza all'invecchiamento maggiore rispetto alla norma (HMF superiore a 10 mg/kg), probabilmente dovuta all'origine botanica e a una esposizione a temperature di conservazione elevate nelle fasi che immediatamente seguono la smelatura.

·      Le caratteristiche organolettiche sono generalmente buone e costanti, nelle diverse tipologie studiate.

·      I diversi tipi di miele studiati presentano caratteristiche di composizione e microscopiche costanti che permettono di definire degli standard sia fisico-chimici che melissopalinologici.

·      Si evidenzia nei mieli prodotti nell'area studiata la presenza di tracce di raccolti precedenti effettuati in altre zone con una frequenza tale da caratterizzarsi come un elemento di tipicità legato alle particolari modalità produttive attuate nella zona di studio (nomadismo).

Testo omesso