fig1-San Giuseppe falegname, dipinto di Branco Cusin del 2004 (Foto Sivic) |
fig2-Cappella con tomba di Peter Pavel Glavar (1721-1784) (Foto Sivic) |
fig3-Chiesa di San Giuseppe a Lansprez (Slovenia) (Foto Sivic) |
fig5-Immagine eseguita su un frontale di un’arnia orizzontale (Museo di Radovljica – Slovenia) |
fig6- Apario composto di arnie (modello Znidersic) a Baselj vicino Kranj (Slovenia) (proprietaria dell’apiario è la signora Emilia Rakovec) (Foto Sivic) |
I simboli Tornando al quadro di Cusin, va sottolineta una particolarità: sul frontale di un’arnia vi è rappresentata la stella di David: sta a significare l’appartenenza di Giuseppe alla tribù di Davide, re di Israele; sul frontale, poi, di un’altra arnia è raffigurata la colomba, simbolo della pace, annunciatrice della nuova creazione operata da Dio dopo il Diluvio (Gn 8,11). Appoggiata al tavolo vi è una sega; questa è una figurazione decisamente moderna, come, d’altra parte, è moderna la sua comparsa nell'attrezzatura della bottega del Santo falegname (infatti essa si sviluppa e si diffonde in campo artistico nel 1600). La sega è un attributo, come lo è il bastone, ed essa fa riferimento al legno dell'artigiano. Nell’arte, per identificare più facilmente i Santi, si è voluto affiancarli di un oggetto o di un animale riferibile a un miracolo o al martirio (ad es. la graticola di San Lorenzo, gli occhi di Santa Lucia, i seni di Santa Agata) o a una caratteristica biografica o della tradizione (il drago di San Giorgio, il cane di San Rocco, il porcellino di Sant’Antonio). San Giuseppe falegname, appunto, può avere una sega; nell'arte antica quest'iconografia è piuttosto rara, se ne conoscono poche attestazioni finquando, nel '500 e soprattutto nel '600, si diffuse il tema della Sacra Famiglia della bottega, in cui appunto il santo è contornato dagli strumenti di lavoro, tra cui spicca la moderna sega, come nel quadro del Cusin (fig. 7).5
5 Un’immagine decisamente più arcaica di San Giuseppe con la sega quale testimonianza di arte paleocristiana si ritrova nella copertura di Evangeliario in avorio del V sec., conservata a Milano, nel Tesoro del Duomo: nella scena della Natività è chiaramente rappresentata la figura di Giuseppe, che trattiene con la mano la sega, accanto alla gamba sinistra (Fig. 7). |