Sex-Specific Differences in Pathogen Susceptibility in Honey Bees (Apis mellifera)

Gina Retschnig , Geoffrey R. Williams, Marion M. Mehmann., Orlando Yan˜ ez, Joachim R. de Miranda, Peter Neumann
Plos one
I fuchi sono sempre stati considerati abbastanza poco ma la loro salute non è secondaria per il benessere degli alveari e possono essere particolarmente soggetti a determinate patologie .
I risultati ottenuti dallo studio in questione inducono a non superficiali riflessioni.

Nell’alveare, differenze di immuno competenza tra i sessi possono derivare dalle differenti strategie di investimento delle risorse vitali in relazione alle necessità di riproduzione [8]. Questo studio ha investigato le differenze di suscettibilità a diversi patogeni di api e fuchi. La microflora dell’ape consiste di numerosi viruses, fungi, microsporidia e batteri [18–23]. Questa simultanea co-infezione offre una pletora di opportunità di interazioni microbiche inter specifiche che possono essere simbiotiche (co dipendenza),sinergiche (mutue o unilaterali), o antagonistiche (mutualmente o unilateralmente inibitorie), le quali possono avere considerevole influenza sia sulla distribuzione dei patogeni che sulla loro virulenza [24]. [Ci possono però essere consistenti differenze fra il ragionare relativamente al “ distretto “ di replicazione , all’ intero corpo dell’ape o all’alveare. Quello che vale ad un livello non è necessariamente valido agli altri ndt]. Per esempio l’infezione da Nosema apis è necessità facoltativa a fin che si manifesti infezione da black queen cell virus (BQCV) ed è necessità obbligata a fin che si manifesti infezione da virus Y (BVY)[25]. Similarlmente , il virus X (BVX) è associato e parzialmente dipendente dalla co infezione con Malphigamoeba mellifica [25]. Per converso , una associazione antagonistica è osservata tra Nosema ceranae e deformed wing virus (DWV) nel “distretto “di riproduzione ( stomaco ) non nell’intero corpo dell’ape [ nel quale le cose sembrano andare ben peggio . Secondo Mc Donnel l’infezione da nosema produce aumento della presenza di DWV nel cervello dell’ape ( 2013 ) ndt] o a livello di alveare [26–27]. Altri esempi di interazione antagonistica includono le relazioni tra lattobatteri e Paenibacillus larvae [28–30] e Melissococcus plutonius [31].

I fuchi sono un elemento critico sia per l’allveamento delle api che per la selezione naturale [36].
N. apis e N. Ceranae sono patogeni intestinali trasmessi per via oro-fecale [48], che producono danni consistenti ai tessuti dello stomaco [49] sopprimono le risposte immunitarie dell’ape [50–51], con ciò promuovendo infezioni virali e riducendo la longevità delle api [46]. BQCV è uno dei virus associati a Nosema [25]. Anche questo virus infetta i tessuti dello stomaco dopo esser trasmesso per via oro-fecale ,ma non causa sintomi visibili nelle api adulte infette[52]. BQCV è strettamente associato con l’infezione da N. apis [25],ma come interagisca col ceranae non è ancora chiaro .

Lo studio ha messo in luce che il Nosema ceranae produce consistente mortalità sui fuchi e quelli che riescono a sopravvivere presentano una ridotta massa corporea ( il che porta a ipotizzare che possano avere difficoltà di volo e che queste vadano a determinare insufficienze di fecondazione delle regine soprattuto per quanto riguarda la poliandria , ovvero il numero dei fuchi che la fecondano ) .
Pur con tutti i limiti della situazione sperimentale ( i fuchi soffrono particolarmente l’allevamento in laboratorio ) ,Nosema ceranae mostra su di loro un forte impatto.
Nelle condizioni di laboratorio la mortalità di fuchi è risultata , nei 14 giorni di prova, la seguente : 62.5% nei gruppi di controllo , 87.5% nei gruppi infettati con N. Ceranae e 92.5% nei gruppi infettati con N. ceranae e BQCV.
In aggiunta alla mortalità provocata dal patogeno, i superstiti presentano una perdita di peso non trascurabile (16% circa ) . Già meno di 2 milioni di spore , 8 giorni dopo l’infezione danno effetti di ridotta sopravvivenza [53]. I risultati suggeriscono anche che la mortalità di fuchi a seguito infezione da N. ceranae può avvenire nel giro di una settimana dall’ingestione del patogeno.
Gina Retschnig-Tanner Geoff Williams

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