MAAREC, the Mid-Atlantic Apiculture Research and Extension Consortium
La larva tende a distruggere i favi non presidiati
, specialmente in aree buie, calde e poco ventilate.
Occasionalmente anche le tarme caratteristiche delle derrate immagazzinate
possono essere rinvenute su favi, tuttavia esse si nutrono
principalmente di polline e risultano molto meno distruttive.
Il ciclo della tarma della cera si compone di 4 stadi.
Il primo stadio è l'uovo.Le uova sono difficili da vedere
.Sono deposte al riparo dagli agenti esterni quanto più possibile,
particolarmente in fessure del legno,al buio. Le uova nascono in 5 / 8
giorni.
Le giovani larve si rintanano nella cera ,cercando di raggiungerela parte
centrale del favo.
Non fanno altro che mangiare e crescere per un periodo variabile da 1 a 5
mesi a seconda della temperatura. Pienamente sviluppate arrivano a essere
lunghe
3/4di pollice.
In contrasto col suo nome, la tarma della cera non digerisce la cera
,ma vive delle impurità presenti nei favi
e per questa ragione
preferisce infestare favi che hanno contenuto covata.
I fogli cerei sono raramente infestati
e solo da piccole larve che in genere muoiono prima di raggiungere lo sviluppo
completo. In miele opercolato la larva scava il
tunnel giusto sotto l'opercolo che assume un caratteristico aspetto a rilievo.
Il terzo stadio è la trasformazione della larva in adulto.
Le larve filano un bozzolo.Fanno questo sul favo, frequentemente
attaccandosi al legno del telaio
e cementandolo in una cavità scavata nel legno.
Questo danno al favo resterà anche dopo l'asportazione del bozzolo
.Filato il bozzolo la larva si muta in pupa
Questo può avvenire rapidamente o prendere fino a due mesi a seconda della
temperatura
.
Gli adulti
sono lunghi 3/4 mm.
I maschi sono leggermente più piccoli
e si possono distinguere
da particolarità delle ali.
Spesso corrono prima di prendere il volo quando disturbati.
L'attività è prevalentemente notturna.
Nei periodi di luce, si mantengono in spazi bui.
Hanno acute capacità sensoriali che si basano anche sull'utilizzo di
ultrasuoni.
.Nelle api ben popolate la tarma è ben tenuta sotto controllo dalle api.
E' sul materiale in magazzino e nelle colonie indebolite che può esplodere
indisturbata.
E' possibile trovare su un favo la presenza di tutti e quattro gli stadi.
Da osservare le gallerie caratteristiche attraverso la cera,
particolarmente nella parte centrale
, depositi di materiale fecale delle larve anch'essi caratteristici,
, bozzoli conficcati nel favo,
la struttura del favo disintegrata.
Controllo nelle Colonie
Non è inusuale trovare un adulto o una larva nella famiglia, uccisi
e propolizzati o più spesso espulsi attraversola porta di volo.
Se però la famiglia è debole un certo numero di larve può riuscire a
svilupparsi e allora il danno diventa evidente.
A volte si sente dire che la tarma ha ucciso le api,
ma esse non sono in grado di farlo. Possono solo approfittare della
debolezza esistente.
In aggiunta, se la larva riesce a penetrare nella cera e a scavare i suoi
tunnel, diventa più difficile per le api eliminarla.
Il danno può accelerare prima di essere scoperto. I favi possono essere
completamente distrutti nel giro di un mese.
NATURAL CONTROL
Un particolare ceppo del batterio Bacillus thuringenisis (B 401®)
è stato sviluppato per la sua specifità nei confronti della tarma della cera.
Altri ceppi non risultano invece così tanto efficaci.
E'stato scoperto anche un virus , molto efficace contro la tarma, ma non
ne esistono preparazioni commerciali.
Usando la tecnica del rilascio del maschio sterile
è stato possibile diminuire il livello di presenza del parassita.
a cura di
Gianni Savorelli