LA VARROA

La varroa (nome scientifico Varroa jacobsoni Oudemans), è un acaro che proviene dall'Est-asiatico. Fin dagli inizi degli anni ottanta, fu segnalata in Italia, al confine con la Slovenia. La commercializzazione di sciami e di api regine in primo luogo, la sciamatura naturale, il saccheggio ed il trasporto via fuco, insieme ad una grande capacità di adattamentone hanno facilitato la diffusione su tutto il territorio nazionale.

La varroa è di forma ovoidale, di colore rosso-bruno, poco più grande di un millimetro, visibile ad occhio nudo con molta difficoltà oltre che perle dimensioni ridotte, anche per la straordinaria capacità mimetica sul corpo delle api. Gli apicoltori l'hanno spesso confusa con l'innocua Braula caeca( il pidocchio delle api). La varroa ha invece otto zampe, un apparato pungentee succhiante. Il suo maschio è ancora più piccolo, mai visibile agliocchi dell'apicoltore, costretto ad accoppiarsi ed a vivere solo all'interno dellecellette dei favi.

La varroa parassitizza sia la covata, che l'ape adulta. In particolare all'internodelle celle di covata si manifesta la sua forza distruttiva: succhia l'emolinfadelle larve, provocando la nascita di api deformi, l'indebolimento generale della famiglia, la diffusione di virus e batteri, che porta alla distruzione totale della famiglia nel giro di qualche anno. La varroa si nasconde tra i segmentiaddominali dell'ape e all'interno delle cellette dei favi con covata subito prima che vengano opercolati . Quest'ultima abitudine dell'acaro rende problematico ogni intervento disinfestante da parte dell'apicoltore. Altra abitudine della varroa, è la preferenza a riprodursi in celle con larve da fuco.

La varroa si riproduce solo all'interno delle celle di covata opercolata.La femmina adulta vi entra poche ore prima che la celletta venga chiusa.Essa avrà a disposizione circa 13 giorni se si sviluppa su covata di operaia e circa 15 giorni se si riproduce su covata maschile.
Depone fino ad un massimo di 6 uova: il primo darà vita ad una varroa femmina,il secondo, solitamente, ad un maschio; femmine le rimanenti.
Dalla celletta di operaia usciranno la varroa madre( che di norma non si riprodurrà più), una varroa figlia feconda ed una varroa non feconda.
Dalla celletta di fuco, invece, usciranno: la varroa madre, due varroe figlie feconde ed una varroa figlia non feconda.
La varroa che si riproduce su covata maschile, dà vita ad una prole più numerosa: è pertanto indispensabile eliminare la covata maschile quando è possibile( per esempio sostituendo i favi vecchi o malformati con molte celle maschili).