da “Alcyone” : La corona di Glauco
sonetto I
Mèlitta
Fulge, dai maculosi leopardi
vigilata, una rupe bianca e sola
onde il miele silentemente cola
quasi fontana pingue che s’attardi.
5 Quivi in segreto sono i miei lavacri
dove il mio corpo ignudo s’insapora
e di rosarii e di pomarii odora
e si colora come i marmi sacri.
10 Io son flava, dal pollice del piede
alla cervice. Inganno l’ape artefice.
Porto negli occhi miei le arene lidie.
Per entro i variati ori la lieve
anima mia sta come un fiore semplice.
Mèlitta è il nome della mia flavizie.
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