Ugo Foscolo

            Viaggio delle Api, 3


[Marte caccia le Muse dalla Grecia.
Una schiera d’api giunge alla foce del Po. 
Poesia romanzesca: Boiardo, Ariosto, Berni]

 Perché quando le tartare cavalle
 Marte sfrenava su la Grecia in pena
 del freddo ozio servile, e a desolarla
 sull’Ellesponto coronò un nepote
 barbaro d’Ottomano; allor l’Italia                    5
 fu giardino alle Muse, e l’aureo stuolo
 fabbro del mele, si fuggì in due schiere.
 l’una approdando al lito, ove Eridano
 riporta in preda cento fiumi al mare,
 vide agresti fioretti, e lungo il fiume               10
 gran ciel prendea con nere ombre una selva
 strana d’allori, a immago di bizzarra
 gotica reggia i rami alti intrecciando
 acutissimi all’aere. Ivi una Fata
 delle sorti presaga avea quel bosco              15
 piantato per incanto, e assai novelli
 fiori ad arte dispersi; onde allettate
 l’Api sacre ponessero a lor prole
 quivi il primo alvear; sovra que’ tronchi
 scriveva Atlante i fasti di Ruggiero;             20
 e donne innamorate, e vagabondi
 spettri di cavalieri ivan col Mago
 aspettando il Cantor, che poi trovando
 deposti i favi, si mietea con essi
 tutti gli allori; se non che più accorto          25
 spigolò i fiori un lepido Poeta,
 dove più grato distillava il mele,
 e non temea di gareggiar cantando.