Un nuovo importante utilizzo del feromone della regina ( bee boost )
Un nuovo importante utilizzo del feromone della regina ( bee boost )
Nell'alveare, i fuchi sono essenziali per la fecondazione delle regine, ma
risultano per tutti gli altri versi piuttosto indesiderabili.
E' ben noto che in essi la varroa si riproduce molto più volentieri che
nella covata da operaia e con una prolificità molto maggiore.
Seeley ( 2002 -sul fondo ) verifica che famiglie prive di fuchi hanno una
produzione di miele significativamente maggiore .
Per questi motivi, suggerisce senza esitazioni di elimarli col duplice
vantaggio di eliminare varroa e aumentare il raccolto.
In Italia la lotta biomeccanica è ben nota in tutte le sue varianti. Nei
primi anni di presenza della varroa veniva suggerito di mantenere nelle
famiglie favi nuovi e regine giovani , la presenza delle quali dà come
risultato un minor allevamento di fuchi e di conseguenza una popolazione
di acari molto più bassa.
Quali sono i meccanismi che fanno decidere alla famiglia se allevare fuchi
e quanti allevarne? Il primo pensiero è che sia la regina a decidere, ma
sempre secondo il Professor Seeley dell'Università Cornell di New York le
cose stanno diversamente
" il controllo del tipo di favo costruito è
decentralizzato . La decisione è presa collettivamente dalle api "
la decisione è decentralizzata e presa collettivamente dalle api , ma su
quali basi ?
In effetti, in campo sembra esservi una relazione inversa fra la quantità
di feromone
che la regina è in grado di secernere ( che dipende dalle sue
caratteristiche genetiche e dalla sua età ) e la quantità di fuchi
allevata. Lo studio di Ledoux; Winston e altri sotto riportato svela il
mistero. Più feromone percepiscono, meno fuchi allevano, tramite la
mediazione esercitata dalla non costruzione dei favi da fuco in cui la
regina dovrebbe deporre uova non fecondate.
Ma allora è possibile inserire feromone artificiale e ottenere in questo
modo un minore allevamento di fuchi che si traduce in minor sviluppo di
varroa e maggior raccolto.
Insectes Sociaux
Abstract Volume 48 Issue 1 (2001), pp 14-20
Queen and pheromonal factors influencing comb construction by
simulated honey bee (Apis mellifera L.) swarms
M.N. Ledoux 1, M.L. Winston 1, *, H. Higo 1, C.I. Keeling 2,
K.N. Slessor 2, Y. LeConte 3
*Author for correspondence.
1Department of Biological Sciences, Simon Fraser University,
8888 University Drive, Burnaby, B.C. V5A 1S6, Canada, e-mail:
winston@sfu.ca
2Department of Chemistry, Simon Fraser University, 8888
University Drive, Burnaby, B.C. V5A 1S6, Canada
3I.N.R.A., Unite de Zoologie, Laboratoire de Biologie de
L'Abeille, Domaine St. Paul, Site Agroparc, F-84914 Avignon
Cedex 9, France
Received 29 November 1999; revised 21 August 2000; accepted 26
September 2000.
Summary: L' influenza della regina e del suo segnale feromonale
sulla costruzione dei favi è stata valutata nel corso dello studio.
Sono stati testati 4 tipi di situazione su pacchi d'api inarniati ad
inizio prova
1)regina feconda
2) regina vergine
3) assenza di regina ma dispenser
con feromone mandibolare sintetico (QMP)
4) assenza di regina e feromone
Dopo 10 giorni i favi prodotti nelle famiglie in test
sono stati rimossi e misurati.
Si è inoltre verificato la quantità di api presenti nelle aree di costruzione
e la dimensione e il tipo di favo costruito.
Le regine sono state rimosse e verificate per i loro componenti di QMP
Le api orfane costruiscono sensibilmente meno e i loro favi
hanno celle significativamente più larghe , da fuco.
Ciò indica che sia la dimensione delle celle che
la quantità costruita è mediata dalla regina e particolarmente
dal suo feromone mandibolare.
Il QMP rappresenta il segnale di costruzione dei favi
mentre la quantità che le api possono costruire deriva da altri fattori
.
Apidologie 33 (2002) 75-86
DOI: 10.1051/apido:2001008
The effect of drone comb on a honey bee colony's production of honey
Thomas D. Seeley
Department of Neurobiology and Behavior, Cornell University, Ithaca, NY
14853, USA
(Received 15 May 2001; revised 28 August 2001; accepted 16 November 2001)
Abstract
This study examined the impact on a colony's honey production of providing
it with a natural amount (20%) of drone comb. Over 3 summers, for the period
mid May to late August, I measured the weight gains of 10 colonies, 5 with
drone comb and 5 without it. Colonies with drone comb gained only 25.2
[$\pm$] 16.0 kg whereas those without drone comb gained 48.8 [$\pm$] 30.98
kg. Colonies with drone comb also had a higher mean rate of drone flights
and a lower incidence of drone comb building. The lower honey yield of
colonies with drone comb apparently arises, at least in part, because drone
comb fosters drone rearing and the rearing and maintenance of drones is
costly. I suggest that providing colonies with drone comb, as part of a
program of controlling Varroa destructor without pesticides, may still be
desirable since killing drone brood to kill mites may largely eliminate the
negative effect of drone comb on honey yields. Savorelli Gianni