Livia Persano Oddo, Paola Belligoli, Patrizio Pulcini,
M. Gioia Piazza, Cinzia Morgia
Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria, Sezione di Apicoltura, Roma
QUALITÀ E ORIGINE BOTANICA DEL MIELE PRODOTTO
NELLA REGIONE LAZIO: RISULTATI DI UN ANNO DI STUDIO
INTRODUZIONE
Nell'ambito del Regolamento Comunitario 1221/97, la Regione Lazio ha avviato un programma che prevede, fra altre azioni, uno studio per la caratterizzazione dei mieli prodotti nella regione.
Lo studio, di durata biennale (1999-2000), è stato affidato all'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria, Sezione di Apicoltura di Roma, ed è finalizzato alla valorizzazione e al miglioramento della qualità e della commercializzazione del miele del Lazio. Vi hanno collaborato, per il primo anno, circa 100 apicoltori, distribuiti sulle 5 province, che hanno fornito all'Istituto 178 campioni della loro produzione 1998, così ripartiti:
PROVINCIA |
N. CAMPIONI |
Roma |
93 |
Viterbo |
15 |
Rieti |
17 |
Frosinone |
25 |
Latina |
28 |
QUALI VALUTAZIONI SONO STATE EFFETTUATE E PERCHÉ
Su tutti i 178 campioni raccolti sono state condotte numerose analisi, finalizzate alla valutazione di due aspetti fondamentali: qualità e origine botanica.
A - Qualità
Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi sono stati considerati i seguenti parametri: acqua, HMF, diastasi, acidità, pulizia, eventuale presenza di elementi estranei nel sedimento, eventuali difetti organolettici e presentazione del campione.
B - Origine botanica
Una delle peculiarità del miele è di presentare caratteristiche molto diverse in funzione del tipo di piante su cui l'ape ha bottinato il nettare, e questo è un fattore che può essere validamente utilizzato per la valorizzazione del prodotto. Un consumatore generico cercherà un miele generico e magari guarderà con sospetto un miele troppo chiaro o troppo scuro o con caratteristiche distintive; ma un consumatore più consapevole e con una certa conoscenza del prodotto avrà invece le sue precise preferenze. Un miele uniflorale non è di per sé migliore o peggiore di un millefiori: l'importante è che le indicazioni riportate in etichetta corrispondano bene al contenuto, in modo da informare il consumatore, orientarne la scelta e soprattutto non deluderne le aspettative.
Per accertare la provenienza botanica dei 178 campioni in studio e verificare la rispondenza all'origine dichiarata dal produttore sono stati eseguiti specifici esami chimico-fisici, organolettici e microscopici.
RISULTATI
A - Qualità
I risultati delle analisi condotte per valutare gli aspetti qualitativi dei 178 campioni di miele raccolti nel primo anno di studio sono riassunti negli schemi seguenti.
Contenuto in acqua (g/100g)
Valore medio (minimo - massimo) |
Campioni con più di 21g/100g (limite di legge) |
Campioni con più di 18 g/100g (limite per mieli di qualità) |
||
16,4 (14,2 - 19,9) |
N. |
% |
N. |
% |
¾ |
¾ |
9 |
5,1 |
Contenuto in HMF (mg/kg)
Valore medio (*) (minimo-massimo) |
Campioni con più di 40 mg/kg (limite di legge) |
Campioni con più di 10 mg/kg (limite per mieli di qualità) |
|||
6,8 0 - 74 |
N. |
% |
N. |
% |
|
4 |
2,2 |
33 |
18,5 |
(*) 1 campione gravemente difettoso con HMF eccezionalmente alto (498 mg/kg) è stato escluso dai calcoli.
Indice diastasico (unità Schade)
Valore medio (minimo-massimo) |
Campioni con meno di 8 unità Schade (limite di legge) |
|
27,2 6 - 46,6 |
N. |
% |
1 |
0,6 |
Acidità libera (meq/kg)
Valore medio (minimo-massimo) |
Campioni con più di 40 meq/kg (limite di legge) (*) |
|
26,0 8,3 - 48,6 |
N. |
% |
6 |
3,4 |
(*) Va precisato che due dei campioni con più di 40 meq/kg sono mieli di melata di metcalfa caratterizzati da un'acidità naturalmente elevata. Non sono quindi da considerare difettosi.
Presenza di difetti
Tipo di difetto (*) |
N. |
% |
Fermentazione |
8 |
4,5 |
Presenza di impurezze |
45
|
25,3 |
Odori e/o sapori estranei |
2 |
1,1 |
Lievi difetti di cristallizzazione (marezzature, disomogeneità) |
36 |
20,2 |
Gravi difetti di cristallizzazione (separazione di fasi) |
4 |
2,2 |
Presenza di elementi estranei nel sedimento (lieviti, amido, altro) |
22 |
12,4 |
Presentazione difettosa |
19 |
10,7 |
(*) Va osservato che uno stesso campione può presentare più di un difetto, quindi il totale dei campioni difettosi non equivale alla somma dei difetti.
Qualità complessiva
N. |
% |
|
Mieli di qualità ottima o buona (assenza di difetti o difetti lievi) |
152 |
85,4 |
Mieli di qualità mediocre o scadente (difetti medi e gravi) |
26 |
14,6 |
B - Origine botanica
Dalle analisi condotte per valutare l'origine botanica dei 178 campioni di miele raccolti nel primo anno di studio, le principali sorgenti mellifere nella regione, in grado di dare origine a raccolti uniflorali sono risultate eucalipto (21 campioni uniflorali), melata di metcalfa (18 campioni) e castagno (13 campioni). Altri mieli uniflorali prodotti in regione con frequenza e in quantità più limitata sono acacia, agrumi e girasole.
Presenti nella maggior parte dei campioni, anche se raramente allo stato uniflorale, trifoglio, crocifere, rovo, lotus e borraginacee.
Nella tabella sono riportate le principali fonti mellifere nelle 5 province
Provincia |
Principali fonti mellifere (in neretto quelle che possono dare luogo a produzioni uniflorali) |
Roma |
eucalipto, trifoglio, crocifere, castagno, melata, rovo, echium, scrofulariacee |
Viterbo |
castagno, trifoglio, crocifere, melata, girasole, rovo, echium |
Rieti e Frosinone |
castagno, melata, trifoglio, rovo, eucalipto, acacia, ailanto, scrofulariacee |
Latina |
eucalipto, trifoglio, castagno, lotus, melata, agrumi |
Su 178 mieli, 120 (pari al 67,4%) sono risultati multiflorali, talora con una componente predominante, e 58 (32,6%) uniflorali (principalmente di eucalipto, melata e castagno). Le dichiarazioni dei produttori relative all'origine botanica sono risultate corrette nel 75% dei casi; le dichiarazioni erronee (25%) riguardavano sia mieli dichiarati uniflorali e risultati millefiori (28 casi) che mieli dichiarati millefiori e risultati uniflorali (17 casi), questi ultimi a loro volta riguardavano soprattutto mieli di melata.
Dichiarati uniflorali dal produttore: 69 |
Verificati uniflorali: 41 |
Verificati millefiori: 28 |
|
Dichiarati millefiori dal produttore: 109 |
Verificati millefiori: 92 |
Verificati uniflorali: 17 |
|
Dichiarazioni corrette |
133 (74,7%) |
Dichiarazioni erronee |
45 (25,3%) |
Totale uniflorali |
58 (32,6%) |
Totale millefiori |
120 (67,4%) |
CONCLUSIONI
Sotto il profilo della qualità i mieli prodotti nel Lazio sono risultati per lo più buoni: solo il 15% circa dei campioni presentava difetti gravi (fermentazione, separazione di fasi, HMF elevato, impurezze numerose).
Per migliorare il livello della produzione dovrebbe essere posta maggiore attenzione a quelle fasi della lavorazione che possono essere più rischiose per la qualità: soprattutto l'igiene in corso di smielatura e invasettamento (per evitare contaminazioni da parte di agenti batterici o di polvere e altre particelle estranee) e i trattamenti termici, che sembrano tendenzialmente troppo elevati (oltre il 20% dei campioni presentava valori di HMF superiori a 10).
Per quanto riguarda l'origine botanica le principali sorgenti nettarifere della regione sono eucalipto, melata di metcalfa, castagno, trifoglio, crocifere, rovo, girasole, acacia e agrumi. Numerosi sono risultati i mieli uniflorali (un terzo della campionatura). Va osservato che nel 25% dei casi l'origine indicata dall'apicoltore si è rivelata imprecisa. Migliorare le capacità di valutazione attraverso l'esame sensoriale potrebbe consentire agli apicoltori di giudicare in modo più corretto ed obiettivo le proprie produzioni.
Lo studio, che proseguirà per il prossimo anno, oltre che alla verifica e integrazione dei risultati fin qui ottenuti (qualità e sorgenti mellifere), sarà più specificamente indirizzato all'individuazione delle caratteristiche legate all'origine geografica in vista di una possibile istituzione di marchio IGP o DOP per alcune particolari zone.
RINGRAZIAMENTI
Desideriamo ringraziare il Dr Roberto Ottaviani della Regione Lazio per avere promosso e sostenuto la realizzazione del programma; l'ARAL, Associazione Regionale degli Apicoltori del Lazio, e in particolare il suo presidente Dr Francesco Coarelli per l'attiva collaborazione alla raccolta dei campioni; il Sig. Fausto Benedettucci per l'aiuto prestato in tutte le fasi di svolgimento delle analisi; la Sig.ra Marilena Aniballi per l'indispensabile supporto amministrativo.