Nota
dell'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani
su necessarie modifiche e chiarimenti in merito alla circolare AGEA
su aiuti ad apicoltori per calamità 2002
AL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA
Alle REGIONI E PROVINCE AUTONOME
All’A.G.E.A.
Avversità naturali 2002
Definizione criteri applicativi
A seguito dell’emanazione della Circolare A.G.E.A. sulle avversità naturali
in apicoltura anno 2002 e delle notevoli problematiche interpretative ed
applicative che ne conseguono l’U.N.A.API., con questa breve nota,
sottopone alla riflessione dei soggetti coinvolti alcune possibili proposte
operative.
Il presupposto, non scontato, è che vi sia una comune volontà per
raggiungere l’obiettivo di far effettivamente pervenire ai produttori
apistici che hanno subito la calamità 2002 le risorse formalmente
disponibili.
Appare non secondario ricordare, come evidenziato dall’allegato 1 del
“Programma di interventi urgenti nel settore apistico” del Mipaf, che nel
2002 si è prodotto un danno grave e generalizzato alla produzione nazionale
di miele.
E’ evidente, inoltre, che:
· L’apicoltura presenta caratteristiche strutturali (dimensioni aziendali,
canali di commercializzazione, ecc.) molto diverse tra le Regioni,
· Il danno economico subito dalle aziende può essere, in molti casi,
scarsamente evidenziato dal volume d’affari (ricorso all’approvvigionamento
extra aziendale per mantenere i clienti al dettaglio).
Ciò premesso, ed anche per evitare problemi in fase di liquidazione dell’
indennizzo (cosa succederà infatti se i beneficiari ammessi dalle Regioni
avranno complessivamente titolo per un importo superiore allo stanziamento
?) si ritiene possa essere sensato:
· Ripartire la somma disponibile per gli indennizzi tra le Regioni
proporzionalmente al danno subito come indicato dal citato allegato 1,
· Attribuire alle Regioni la facoltà di adottare i criteri e le procedure
più confacenti alle caratteristiche dell’apicoltura dei rispettivi
territori.
Nello specifico si ritiene possa essere, in generale, percorribile una delle
le seguenti ipotesi per la suddivisione della disponibilità regionale tra
le aziende beneficiarie:
1. Sulla base del numero di alveari regolarmente denunciati nel 2002 o in
rapporto alle produzioni medie di miele per zona ( a questo riguardo si
potrebbero utilizzare anche i dati del rapporto INEA 2000 sulle produzioni
zootecniche disponibili sul sito http://www.inea.it/progetti/rls.cfm)
2. Secondo il meccanismo proposto del confronto tra i volumi di affari.
In questo caso, oltre ad una migliore precisazione di aspetti non secondari
della procedura, occorre assolutamente prevedere:
· Flessibilità di applicazione che consenta di ricomprendere tra i
beneficiari le aziende di recente insediamento o oggetto di variazione di
Ragione sociale, ma pienamente operanti nel 2002,
· Correttivi rispetto all’aumento generalizzato dei prezzi, dovuto
esclusivamente alla sfavorevole congiuntura, ed all’eventuale
aumento/diminuzione di alveari allevati dalle aziende negli anni di
riferimento. Ciò evidentemente anche per permettere una corretta
confrontabilità dei dati.
Concludiamo con l’ovvia, triste e scontata constatazione che la prevista
tempistica di presentazione delle domande da parte degli apicoltori deve
essere necessariamente essere rivista e riformulata se l’obiettivo è quello
di far effettivamente far pervenire l’aiuto a chi ne ha diritto e non quello
di poter stornare tali risorse su altri capitoli d’utilizzo.
Fiduciosi che quanto su esposto possa, ancora, essere preso in
considerazione porgiamo
distinti saluti.
Francesco Panella
Presidente U.N.A.API.