| Nacuea Ferrara nel 1538, morì a Venezia nel 1612. Poeta cortigiano, attivosoprattutto nella Ferrara degli Estensi, fu a lungo celebre per la favolapastorale drammatica Il pastor fido, composta nel 1580-3. da Il pastor fido, atto II, scena I (vv. 210-38) […] Amor si stava, Ergasto, 210 com’ape suol, ne le due fresche rose di quelle labbra ascoso. E mentre ella si stette con la baciata bocca, al baciar de la mia, 215 immobile e ristretta, la dolcezza del mèl sola gustai. Ma, poi che mi s’offerse anch’ella e porse l’una e l’altra dolcissima sua rosa, (fosse o sua gentilezza o mia ventura, 220 so ben che non fu Amore), e sonar quelle labbra e s’incontraro i nostri baci (oh caro e prezioso mio dolce tesoro, t’ho perduto e non moro?), 225 allor sentii de l’amorosa pecchia la spina pungentissima soave passarmi il cor, che forse mi fu renduto allora per poterlo ferire. 230 Io, poi ch’a morte mi sentii ferito, come suol disperato, poco mancò che l’omicide labbra non mordessi e segnassi; ma mi ritenne, oimè! l’aura adorata 235 che, quasi spirto d’anima divina, risvegliò la modestia e quel furore estinse. […] | |